Salvini apre la 'crisi' con Forza Italia: "Basta con i veti sugli alleati, imparate la lezione di Berlusconi"

Salvini allo scontro con Forza Italia sugli alleati europei: «È un insegnamento di Silvio Berlusconi, che sdoganò il Movimento sociale italiano per bloccare il Pci-Pds, ora Pd. Includere. Non porre veti».

Salvini apre la 'crisi' con Forza Italia: "Basta con i veti sugli alleati, imparate la lezione di Berlusconi"
Matteo Salvini
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6 Dicembre 2023 - 08.55


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Matteo Salvini risponde alle critiche dei suoi alleati di governo, dopo la piazzata anti-europea di Firenze insieme ad alcuni impresentabili alleati, come sottolineato anche da esponenti di Forza Italia. In una lettera al Corriere della Sera, il leader della Lega allarga la spaccatura in seno alla destra.

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«A Firenze si sono ritrovate forze che propongono un’Europa diversa da quella plasmata (male) dai socialisti. Desideriamo proporre un modello diverso, promuovendo una cooperazione tra Stati con pari dignità capaci di accordarsi su alcuni temi fondamentali senza complicare la vita ai singoli governi nazionali, soprattutto se sgraditi all’orientamento della Commissione come troppe volte accaduto in passato. È un insegnamento di Silvio Berlusconi, che sdoganò il Movimento sociale italiano per bloccare il Pci-Pds, ora Pd. Includere. Non porre veti».

«Sono convinto che l’integrazione europea non sia stata immaginata per moltiplicare la burocrazia e aprire alla carne sintetica, per cancellare frettolosamente i motori tradizionali, o per rassegnarci a una immigrazione senza controllo».

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«l’Europa è un continente che affronta molti problemi oggi, sia interni che esterni, che vanno affrontati con concretezza e senza ideologia. Il centrodestra unito ha già consentito di smontare alcuni provvedimenti sbagliati come quelli sugli imballaggi». 

«La Lega ha sempre messo in guardia dagli eccessivi paletti di Bruxelles, un freno alla crescita delle nazioni. La Lega ha sempre votato tutti i provvedimenti a sostegno all’Ucraina ed è da sempre al fianco di Israele. Si può ignorare un partito che in Francia ha il 30%, si può snobbare il primo partito in Olanda, cancelliamo uno tra i più rilevanti partiti dell’Austria, tagliamo la forza che cresce di più in Germania? Davvero un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti delle tasse e delle frontiere aperte in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica?».

 «Anche per queste considerazioni il centrodestra deve coltivare l’unità in Europa come abbiamo fatto (e continueremo a fare) in Italia. Ce lo ha insegnato Berlusconi. Io non lo dimentico».

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