Andrea Orlando (Pd): "Il governo Meloni punta ai salari bassi e lascia decidere le lobby e le multinazionali"

"Il no alla legge sul salario minimo fa parte di una strategia, si è scelto di cercare di essere competitivi non attraverso politiche industriali e crescita delle imprese, ma puntando su bassi salari e dumping sociale".

Andrea Orlando (Pd): "Il governo Meloni punta ai salari bassi e lascia decidere le lobby e le multinazionali"
Andrea Orlando
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2 Gennaio 2024 - 09.44


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Andrea Orlando, deputato del Pd ed ex Ministro del Lavoro, n una intervista al quotidiano La Stampa ha fatto il punto della situazione sul lavoro del governo Meloni, una critica amara sulla condizione precaria in cui la destra sta gettando un Paese già piegato da inflazione e crisi varie.

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«Il no alla legge sul salario minimo fa parte di una strategia, si è scelto di cercare di essere competitivi non attraverso politiche industriali e crescita delle imprese, ma puntando su bassi salari e dumping sociale. Mi pare che sulle grandi crisi industriali il governo dei sovranisti stia lì ad aspettare le decisioni di multinazionali e fondi stranieri. Così ci condanneranno a comprare acciaio dalla Cina o dall`India e a regalare un asset fondamentale come Tim a un fondo americano. Per l`ex Ilva l’intervento pubblico ora è l’unica soluzione per superare un rapporto con un partner che non ha alcuna intenzione di investire in Acciaierie d’Italia. Riprendere il controllo dell’ex Ilva è un passaggio necessario per cercare altri partner».

Rispondendo alla domanda se la Schlein debba essere in campo per le europee, Orlando spiega che «non mi sembra la questione fondamentale, sarà più importante quale sarà la nuova delegazione in Europa. Ma prima dobbiamo decidere come ci vogliamo posizionare, evitando il rischio di un europeismo di maniera e di un derby anacronistico tra europeisti e antieuropeisti. Il tema vero è costruire una piattaforma per un`Europa sociale». 

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Sul dibattito relativo al recupero dei voti al centro, l’esponente dem pensa che sia «un dibattito lunare, il Pd usa parole d`ordine sovrapponibili a quelle delle principali forze socialiste europee. E, tra queste, si colloca nell`ala moderata, anche con Schlein segretaria. Inoltre, l`emorragia di voti che abbiamo registrato, più che nel ceto medio è avvenuta nei settori popolari ed è lì che dobbiamo andare a recuperare consensi. Quanto agli imprenditori, è ovvio che dobbiamo parlare con loro, il punto è cosa diciamo, cosa proponiamo per la riforma del capitalismo e il futuro dell`impresa».

«Conte gioca la sua partita, piuttosto corsara, anche approfittando dell`assenza di una dialettica interna al Movimento 5 stelle noi, per fortuna, siamo un partito plurale che discute, abbiamo più difficoltà a costruire risposte su alcuni temi e i 5 stelle si nutrono di questa difficoltà. Prendiamo il sostegno militare a Kiev, da accompagnare, abbiamo detto, con una forte iniziativa diplomatica: cominciamo a sostanziare meglio come la intendiamo, questa iniziativa, e sfidiamo Conte a fare lo stesso, solo così la sua propaganda si sgonfia. La competizione si supererà, perché è necessaria un`alleanza per battere la destra. Poi penso convenga a tutti che il perno di questa alleanza sia il Pd. Del resto, in nessun Paese europeo il campo progressista è guidato da una forza politica che ha tratti simili al M5s: loro saranno importanti per provare a vincere, avendo ben chiari i rispettivi ruoli».

«Salvini deve venire in Parlamento per spiegare se ha fatto tutte le verifiche – conclude Orlando – e può assicurare che, con lui al ministero, il sistema Verdini emerso dalle indagini è terminato. Peraltro, visti i suoi legami personali con alcune persone coinvolte nell`inchiesta, ha tutto l`interesse a chiarire. Detto ciò, serve una legge per regolamentare l`attività di lobbying, di cui si parla da tempo e che, non a caso, non è mai stata fatta».  

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