Il governo Meloni ha dato il via libera alla vendita della rete Tim agli americani della Kkr, nel cui board siede anche l’ex capo della Cia David Petraeus. Il provvedimento autorizzativo, con il quale il Consiglio dei ministri ha esercitato i poteri speciali nella sola forma delle prescrizioni – si legge in una nota – ha fatto propri gli impegni presentati nel corso del procedimento. Si tratta, spiega Tim, di impegni ritenuti dal governo pienamente idonei a garantire la tutela degli interessi strategici connessi agli asset oggetto dell’operazione.
“Il via libera con prescrizioni da parte del governo italiano alla vendita della rete Tim al fondo infrastrutturale statunitense Kkr rappresenta un ulteriore e fondamentale step nell`operazione di acquisizione di NetCo (società che detiene sostanzialmente tutte le infrastrutture di rete fissa di TIM), a tutela dell`interesse nazionale e a garanzia del controllo statale sugli asset strategici della rete primaria di telecomunicazione”.
L’esecutivo prosegue sottolineando che “si prevede un ruolo del governo nella definizione delle scelte strategiche, vengono assicurati tutti i presidi essenziali e garantita la supervisione allo Stato di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, la difesa e la strategicità della rete e dei relativi asset”. La delibera del Consiglio dei ministri, prosegue il testo, “recepisce nelle prescrizioni gli impegni che le parti hanno assunto a cominciare dalla creazione dell’organizzazione di sicurezza, dalla nomina del preposto di cittadinanza italiana, dalla competenza esclusiva su tutte le questioni incidenti sugli asset strategici, dal mantenimento in Italia delle attività di ricerca e manutenzione, e dal monitoraggio”.
In questo modo, conclude Palazzo Chigi, “si delinea un quadro certo di supervisione strategica affidata allo Stato. Un passo avanti importante nella definizione complessiva dell’operazione, che procede secondo le tempistiche annunciate”.
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