Romano Prodi: "Giorgia Meloni è una polizza di assicurazione per Ursula von der Leyen"

Prodi: «Elly Schlein si ritrova nella situazione più difficile per un leader di partito. Per sciogliere nodi complessi serve tempo. Giorgia Meloni? Sta diventando una polizza di assicurazione per Ursula von der Leyen in caso di incidente elettorale».

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Romano Prodi
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30 Gennaio 2024 - 08.35


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Romano Prodi è da tempo molto critico nei confronti dell’attuale centrosinistra, di fronte al quale la destra ha campo libero non avendo una vera alternativa. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex presidente del Consiglio ha fatto il punto della situazione. «Elly Schlein si ritrova nella situazione più difficile per un leader di partito. Per sciogliere nodi complessi serve tempo. Giorgia Meloni? Sta diventando una polizza di assicurazione per Ursula von der Leyen in caso di incidente elettorale».

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«La scelta di guardare all’Africa è non solo giusta, ma anche necessaria. Dall’Africa dipende il nostro futuro. Questo è, finora, soprattutto un piano per l’energia. E da solo non sarebbe determinante, anche solo per la scarsità delle risorse. Serve oggi un progetto più ampio portato avanti dall’Europa intera. Da sola l’Italia può fare ben poco per fronteggiare la forte penetrazione sistemica, in Africa, della Cina in campo economico e della Russia in campo politico. Non so quanto in accordo tra loro».

Prodi torna anche sulla sua convinzione che presentarsi alle Europee «per attrarre voti senza poi ricoprire il ruolo rappresenta un distacco dalla volontà popolare e indebolisce la democrazia». Inoltre per l’ex presidente del Consiglio una vittoria di Trump in Usa «rimetterebbe in discussione l’intero scenario politico europeo e mondiale. Ci obbligherebbe a ridiscutere non solo i rapporti tra Europa e Stati Uniti, ma la stessa natura del Patto Atlantico».

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Venendo a Giuseppe Conte, per Prodi «deve ancora decidere dove sta». Il professore ricorda anche che «secondo una recente analisi, l’Italia è uno dei pochi Paesi, se non l’unico, in cui lo stare al governo non danneggia i partiti che lo sostengono. Questo accade perché non c’è un’alternativa concreta. Non appena ci fosse, comincerebbe l’erosione». 

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