La Lega non ha perso occasione per attaccare la militante antifascista Ilaria Salis, detenuta da circa un anno in Ungheria e portata nell’aula di tribunale con mani e piedi incatenati. Il Carroccio ha infatti riportato alla luce una vecchia storia, che vedeva la donna indagata per l’assalto a un gazebo della Lega, accuse dalle quali era stata totalmente assolta. Elly Schlein ha commentato quanto accaduto.
“La Lega anziché battersi per non vedere calpestata la dignità di una cittadina italiana si mette a rovistare nel suo passato, ancora prima che sia pronunciata sentenza ha già deciso la colpevolezza, e mette altre catene ai polsi e alle caviglie di Ilaria Salis richiamando accuse su cui è già stata assolta”.
“In questa nostalgia di Medioevo dove sparisce la presunzione di innocenza Salvini si spinge ad affermazioni di un paternalismo insopportabile, ma se sostiene che chi è accusato di lesioni non possa fare la maestra allora viene da chiedergli come possa, chi è accusato di sequestro di persona, fare il ministro”.
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