Il premier del Marocco Aziz Akhannouch, reduce dal vertice Italia-Africa dove ha incontrato la premier Giorgia Meloni, in un’intervista a La Repubblica ha parlato del Piano Mattei, sollevando tutte le perplessità del caso.
“Credo che una delle principali condizioni per il successo di qualsiasi piano di partenariato risieda nella definizione di programmi di sostegno allo sviluppo che siano efficaci, inclusivi e in linea con le aspirazioni naturali di ciascun Paese interessato. Lo sviluppo deve focalizzarsi sulle popolazioni africane, è cruciale che le risorse vengano usate per rispondere alle esigenze dei cittadini, creando ricchezza e preservando la dignità di ogni cittadino. Bisogna investire in istruzione, sanità, energia, tutela dell’ambiente”.
“Il Piano Mattei ha l’ambizione di integrare l’Africa nelle catene globali del valore ed è nostro interesse rientrare nelle catene del valore industriale: progettazione, produzione e consegna dei prodotti nel continente. Per affrontare questa sfida è necessario il coinvolgimento del settore privato, italiano, europeo e africano. Ma questo piano pub avere successo solo a condizione che le risorse mobilitate corrispondano effettivamente alle sue ambizioni”.
“Il nostro Paese, sotto la guida di Sua Maestà il Re, ha lanciato la sua prima strategia per lo sviluppo delle energie rinnovabili già nel 2009. Questa visione ci ha permesso di diventare oggi il principale produttore africano di energia rinnovabile e a consolidare la nostra posizione di pionieri nella transizione verde. Il Marocco si assunto le proprie responsabilità mobilitandosi per sostenere da una parte lo sviluppo del settore dell’idrogeno verde e dall’altra l’iniziativa del gasdotto Nigeria-Marocco che contribuirà alla sicurezza energetica dell’Africa occidentale e dell’Ue. Giorgia Meloni, sul Marocco, ci ha visto bene”.
“C’è un’Africa che in questi anni ha corso molto e il nostro paese continua la sua corsa. Abbiamo costruito infrastrutture secondo i migliori standard internazionali, con una connettività aria-terra-mare senza precedenti nella regione: 2.000 chilometri di rete autostradale, la prima linea ferroviaria di alta velocità in Africa, il più grande porto del continente sul Mediterraneo e presto il più grande sull’Atlantico, nonchè 14 aeroporti internazionali che offrono una capacità di proiezione africana molto significativa. Queste infrastrutture ci hanno permesso di dotarci di industrie efficienti, che sono oggi un punto di riferimento, ma anche di un’agricoltura resiliente e sovrana e di un settore turistico particolarmente attrattivo. è questo il messaggio che ho voluto portare al summit di Roma”.
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