Carlo Calenda, in diretta a SkyTg24 attacca ancora i vertici di Stellantis, in particolare la famiglia Elkann, che ha prosciugato le quote italiane all’interno di quella che una volta era la Fiat e che ora rischia di lasciare senza lavoro migliaia di operai.
«È profondamente sbagliato che chi ha avuto una garanzia statale ora venga a dirci che se non diamo incentivi chiude due fabbriche. Elkann quando ha ricevuto le garanzie statali ha detto che sarebbero stati salvaguardati i posti lavoro ma poi Tavares ha detto una cosa diversa. Elkann ora deve dire che cosa vuole fare in questo Paese con un piano industriale. E lo deve spiegare in modo chiaro perché il suo amministratore delegato ha detto l’opposto».
Sulla protesta del Pd sotto la Rai: «No, non ci andrò. Io i sit in li facevo a 14 anni. Noi, oggi, dobbiamo fare una proposta come Dio comanda, siamo pagati per questo». Per Calenda, dunque, servono proposte, «e non si sa qual è la loro. Non siamo studenti del liceo Tasso, gli elettori ci pagano per questo, per fare proposte. Questo è un modo di fare politica che non ha alcun senso».
Infine un passaggio sulla protesta degli agricoltori. «Un accordo commerciale non può derogare alle regole fitosanitarie dell’Unione Europea. Cioè se qualcosa viene prodotto con un pesticida non ammesso in Ue, allora non può entrare. Non esiste nessun accordo commerciale che può derogare alle regolamentazioni fitosanitarie, perché questo è un principio cardine dell’Europa».