Luciano D’Amico è il candidato del centrosinistra per le prossime regionali in Abruzzo, intervistato dal Fatto Quotidiano e dal Messaggero, D’Amico ha parlato di quanto accaduto in Sardegna e delle prospettive per la sua campagna.
«Ora vedo il centrodestra preoccupato, pensavano di avere già la vittoria in tasca e invece è stata una bellissima vittoria. Ma da tempo registriamo un entusiasmo che cresce in incontri e manifestazioni pubbliche. E man mano che si avvicinano le elezioni continua a salire».
«La nostra campagna è impostata sui temi regionali e i nostri programmi sono sicuramente simili a quelli di Todde per metodo e contenuti. A unire la sua coalizione è stata la consapevolezza della gravità della situazione in Abruzzo. E ora stanno mostrando tutti la massima responsabilità e collaborazione. Il comizio di chiusura all’Aquila lo farò da solo, per preservare il carattere regionale della mia candidatura. Ma se Conte e Schlein volessero venire saranno i benvenuti».
«L’Abruzzo non è il `fortino´ di Fratelli d’Italia, ma la regione della Brigata Maiella (storica formazione partigiana, ndr). Una regione abituata a cambiare classe dirigente, qui mai nessun presidente è stato confermato. Non è neanche il fortino della sinistra, ma un luogo dove i cittadini scelgono sui programmi. E il nostro è il migliore».
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