Non si placano le polemiche sulla gestione dell’Istruzione da parte del Ministro Valditara e di tutto il governo Meloni, che non trova di meglio da fare che etichettare come “propaganda” le critiche e le proteste di docenti e studenti. Ne ha parlato Irene Manzi, responsabile scuola del Pd.
«Se fossi nel Ministro Valditara farei attenzione a bollare come propaganda le legittime proteste di studenti e docenti. Sono convinta che il mondo della scuola vada ascoltato e che, per ogni riforma, sia necessario un confronto. In particolare, considero fondate le preoccupazioni emerse in queste settimane tra pedagogisti, mondo accademico, insegnanti e famiglie sulla controriforma del sistema di valutazione nella scuola primaria».
«Questa -sì- una misura all’insegna della propaganda e dell’ideologia e priva di qualsiasi fondamento pedagogico e scientifico. Una controriforma introdotta con un emendamento che smantella un percorso frutto del lavoro di pedagogisti e di educatori che si sono impegnati per cercare di guidare la scuola verso una migliore valutazione volta a un processo di crescita dello studente e al suo miglioramento».
«Ma, del resto, il Ministro non sembra voler ascoltare il mondo della scuola neppure su un tema cruciale come quello del dimensionamento scolastico, negando che possa generare gravi criticità. Parliamo di una misura che abbiamo contestato con forza e che porterà ad una forte riduzione di numerose autonomie scolastiche, in particolare quelle situate nelle aree interne o nei territori fragili. ll Ministro dovrebbe mostrare maggiore rispetto per chi pone temi ragionevoli e sacrosanti, invece, di tacciarli alla stregua di agitatori».
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