Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega, rispondendo ad alcune domande di Klaus Davi durante il web talk KlausCondicio ha parlato di “dress code” per le donne di religione islamica.
«Sì, sono pronta a diffondere un dress code delle donne islamiche per aiutarle concretamente a trovare lavoro. L’occupazione è molto bassa: credo si debba dare un’informazione di quali siano le nostre regole e i nostri costumi per una vera integrazione. Sfido chiunque ad andare ad un colloquio con il passamontagna: non c’è nessuna discriminazione ma il candidato avrebbe un comportamento non conforme alla legge italiana».
«Se le donne musulmane vogliono trovare lavoro in Italia non devono avere problemi a patto che rispettino le convenzioni e la legge. Quindi no al burqa perché copre interamente il volto. Lo niqab, che è quello che ho messo nel mio manifesto, copre tutto eccetto gli occhi e non garantisce anch’esso la riconoscibilità. Diverso è il velo che copre soltanto i capelli ed è quello che può essere tollerato dalla legge italiana», ha concluso.