Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in diretta su La7 ha lanciato una proposta al cosiddetto campo largo per sanare la frattura tra democratici e M5s in vista delle elezioni comunali di Bari.
«Penso che la destra, in ogni occasione, diventi giustizialista pur dichiarandosi garantista. E lo diventa sempre quando può mettere il dito nella piaga. A Bari si è creata una situazione difficile, ma ricordo che abbiamo avuto un Sindaco, Decaro, straordinario, fantastico. La risposta che ha avuto in piazza ha chiuso la bocca a ogni polemica. Lascio ai magistrati verificare ciò che va verificato. Metto la mano sul fuoco sulla capacità e volontà di Decaro di combattere ogni intreccio malavitoso».
«Oggi il nostro problema è vincere di nuovo a Bari. Nello statuto del Pd, che ho contribuito molto a scrivere, ci sono le primarie. Ma le primarie, in certi casi, sono anche un po’ una trappola: quando si tratta di fare l’unità tra due partiti, in situazioni in cui uno dei due è stato all’opposizione e l’altro ha governato, occorre trovare una candidatura che sia il più possibile unitaria. Ora si è creato uno stallo. Faccio un appello sia Conte che al Pd per ritirare i rispettivi candidati e trovare una soluzione che possa di nuovo ricostruire e riallacciare un processo unitario e rendere così più probabile, direi quasi certa, la vittoria del centrosinistra a Bari».
«Quella di Conte, pubblicamente e in modo unilaterale, è una mossa inopportuna ma non mi piace dare i voti a chi è necessario per il processo unitario. Conte incattivito con il Pd? Non ritengo sia vero. Anche grazie all’iniziativa della Schlein, in questi mesi si è ricostruito un dialogo. Questo è il dato politico poi nelle singole situazioni si può creare lo strappo. In questo caso c’è stata un’uscita inopportuna di Conte. Ma la risposta del Pd, che è il centro promotore di uno schieramento unitario, non può essere allo stesso livello».
«Si risponde sul punto sbagliato da parte di Conte di chiedere la convergenza su Laforgia. È inutile rispondere sul terreno dell’insulto perché, tra forze che necessariamente dovranno stare insieme, ci deve essere un altro afflato e ognuno si deve mettere nei panni dell’altro. Soprattutto il Pd. Ripeto: sia Conte che il Pd ritirino i rispettivi candidati. Si possono superare le primarie se c’è una convergenza su una personalità di livello che possa essere accettata, o addirittura gradita, dalle due forze. Questa è la mia proposta, è l’unica possibile».
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