La candidatura di Elly Schlein alle Europee ha spalancato un fronte polemico nel centrosinistra, guidato da Romano Prodi che da mesi si era schierato contro la discesa in campo dei leader di partito. Cecilia Strada, capolista per il Pd nel Nord-Ovest alle Europee, è intervenuta sulla questione dalle pagine del Corriere della Sera.
«Ho una stima enorme per Prodi e non voglio entrare in polemica con lui. Quando penso alle ferite alla democrazia penso ad altro, non a questo. Alla violazione dei diritti, al fatto che i cittadini sono esclusi dalla vita democratica, all’avanzata delle destre in Europa».
E a Conte dice: «Farebbe meglio a occuparsi della sfida cruciale contro le destre e dei danni culturali che il suo partito ha prodotto. E di questo sa bene perché ne abbiamo parlato l’ultima volta che mi ha telefonato, le scorse Politiche. Io sono ancora accusata di essere una tassista del mare. Conte farebbe bene ad occuparsi di questo, della sfida epocale contro le disuguaglianze e non attaccare il Pd e la sua segretaria».
Su possibili polemiche da parte di donne del Pd che avrebbero voluto il suo posto, commenta: «Spero che nel partito non si sprechino le energie per queste polemiche. Ci sono tante cose importanti da fare. Il nome di Schlein nel simbolo? Mi candido da indipendente. Lascerei queste valutazioni al partito».
«Con Schlein siamo sempre state dalla stessa parte. Altrimenti non avrei accettato la candidatura. Ora nel partito c’è una linea netta sul Mediterraneo centrale. Non mi sarei mai candidata con il Pd che faceva accordi con la Libia».
E su cosa avrebbe detto il padre Gino della sua scelta dice: «Me lo sono chiesta molto in questi giorni. Penso che mamma mi avrebbe appoggiata subito. Con papà invece avrei dovuto affrontare il discorso in molte cene prima di arrivare alla conclusione. Ma sono convinta che alla fine mi avrebbe detto: `Vai, ciccia´».
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