Classi separate per i disabili ed elogio – anche se mascherato – di Mussolini. Quello di Vannacci è un programma che molti hanno definito un ibrido tra nazismo, fascismo e demagogia.
«Credo che delle classi con `caratteristiche separate´ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare», «Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico».
È uno dei passaggi chiave dell’intervista del generale Roberto Vannacci, da pochi giorni candidato con la Lega alle Europee, a La Stampa. Vannacci sostiene anche «non vedo perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di `statista´ sul dizionario».
Il generale sostiene poi che l’aborto sia «un’infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto».
Su come migliorare il rapporto con i leghisti del Nord Italia, Vannacci afferma: «Non c’è bisogno di porgere ramoscelli d’ulivo, perché io non ho mai sollevato alcun problema. Se qualcuno si è espresso negativamente nei miei confronti, lo capisco, fa parte di una fase, ma quando si tratterà di lavorare insieme spero si chiudano gli armadi del passato e si guardi al futuro».
Vannacci è stato intervistato anche dal Corriere della sera: «Il ministro Crosetto è stato ironico, sarcastico, anche un po’ criptico – ha detto commentando le parole del ministro della Difesa che ha definito la sua una candidatura «win-win» – Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, spero di non deluderlo, di sicuro se dovessi essere eletto a Bruxelles mi batterei in ogni modo per perseguire la pace nel più breve tempo possibile». E sui malumori nella Lega è convinto: «I mal di pancia chi ce l’ha se li farà passare. Io sono un indipendente, non ho la tessera di partito ma ho i miei ideali che in larga parte coincidono con quelli della Lega».