Contro più o meno tutti esclusa Azione. «Penso che occorra dare un’alternativa all’Europa di Meloni, un’Europa piccola, che non funziona, senza difesa comune, che gioca con Orban. Occorre dare un’alternativa anche a quella molto confusa di Schlein, quella del `ma anche´, dove uno lo candidi a favore dell’Ucraina e uno contro».
Insomma, dice Carlo Calenda «occorre dare un’alternativa chiara, liberaldemocratica. Noi andremo nel gruppo di Renew, che è quello di Macron. Gli italiani giudicheranno».
«Noi – ribadisce il leader di Azione – ci presenteremo con una lista che dal punto di vista qualitativo è la migliore, fatta da professionisti, perché l’Italia conta molto poco in Europa. Secondo noi bisogna mandarci persone molto capaci dal punto di vista delle competenze. Io e Elena Bonetti – osserva ancora – ci candidiamo insieme per trainare la lista. Avevo proposto un patto ai leader per non candidarsi ma – annota – è andata diversamente».