Il doppiopesismo e l’incoerenza in politica sono all’ordine del giorno e spesso anche la sfacciataggine. Intervistato dal Corriere della Sera, Maurizio Gasparri ha parlato della questione legata all’arresto di Giovanni Toti, minimizzando l’accaduto.
«Dimissioni? Non ora, ancora sappiamo pochissimo, siamo proprio agli inizi. Vedremo gli sviluppi, sentiremo cosa dirà, poi tutti insieme valuteremo. Per quello che ho letto finora, non vedo queste ipotesi di reato. Io non sono un giudice, non assolvo ma non condanno prima che la giustizia abbia fatto per intero il proprio corso. E qui siamo veramente agli inizi».
«Dubbi? Intanto la tempistica. Si parla di fatti di anni fa, di un’inchiesta che va avanti da tempo ma che finisce in un arresto proprio ora. Viene da chiedersi perché. Poi le ipotesi di reato. Al momento si parla di contributi ricevuti da Toti per le sue liste e il suo partito che sono stati tutti regolarmente registrati, ai sensi della legge. A partire da quello più importante, dell’imprenditore Spinelli. Io parlo per lui, dei suoi collaboratori non so. Ma se una persona vuole corrompere o è corrotta, non fa versamenti e donazioni alla luce del sole».