Parla Ilaria Salis: "Io vittima di ingiustizia, la storia è dalla mia parte"

La prima intervista di Ilaria Salis, candidata di Alleanza Verdi e Sinistra alle Europee, è molto interessante: ‘Voglio trasformare questa mia vicenda in qualcosa di costruttivo non solo per me

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19 Maggio 2024 - 11.14


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La prima intervista di Ilaria Salis, candidata di Alleanza Verdi e Sinistra alle Europee, è molto interessante: “Voglio trasformare questa mia vicenda in qualcosa di costruttivo non solo per me. Vorrei potermi dedicare a una cosa che mi sta molto a cuore: la tutela dei diritti umani’”.

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Ha spiegato Ilaria, e alla domanda se la sovraesposizione potrebbe nuocere alla sua vicenda giudiziaria ha risposto: ‘La mia situazione giudiziaria non può e non deve essere pregiudicata o aggravata dalle mie posizioni politiche. Se ciò avvenisse sarebbe un fatto molto grave. Non è mia intenzione sottrarmi, ma difendermi all’interno di un processo in cui siano garantiti i diritti fondamentali, il principio di proporzionalità e la presunzione di innocenza’.

Sull’Europa, la candidata di AVS spiega che ‘E difficile dire cosa sia l’Europa oggi senza considerare la sua storia. “Quando si parla di immigrazione, ad esempio, dobbiamo tenere a mente cosa sono stati il colonialismo e la decolonizzazione. La storia del ‘900 ha mostrato dove possono portare nazionalismo e guerra e per quasi mezzo secolo una cortina di ferro ha separato due sistemi politici, economici, sociali e culturali contrapposti. L’Europa di oggi affonda le sue radici in queste vicende: facendo i conti con il proprio passato troverebbe certamente spunti per affrontare il presente e costruire il proprio futuro”.

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Sull’atteggiamento del Governo italiano e su Orban ha preferito non rispondere, ma ha aggiunto “Se sarò eletta farò in modo che chi si trova in situazioni di ingiustizia come la mia non sia lasciato solo. Credo sia importante dare visibilità e voce al mondo delle carceri. Un mondo dimenticato in cui vivono e muoiono uomini e donne, in un rapporto considerato come corpo estraneo e non facente parte della società. Il tema dei detenuti fa parte di un discorso più ampio: la tutela dei diritti fondamentali della persona. Voglio dedicarmi a sostenere uomini, donne e bambini vittime di ingiustizie, sfruttamento, violenze, guerra, povertà e discriminazioni”

Sulle proteste rispetto a quello che accade a Gaza, Salis ha detto: “Ho visto le immagini delle proteste nei telegiornali ungheresi. E rincuorante che gli studenti non siano rimasti in silenzio davanti al massacro quotidiano di civili, la fame e le bombe che si abbattono sulla striscia di Gaza”

E sulla mobilitazione degli studenti: “Da insegnante credo che la formazione di una persona non si esaurisca nello studio. E fondamentale che i ragazzi si abituino a riflettere sul mondo che li circonda. In un’epoca in cui il pianeta e la società mutano più rapidamente che mai il contributo dei giovani e la loro partecipazione politica sono particolarmente preziosi”.

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Su cosa gli abbia dato la forza finora di andare avanti, Ilaria Salis ha spiegato che “Fin dal primo giorno ciò che mi ha dato il coraggio e la speranza per andare avanti a testa alta è la consapevolezza di essere dalla parte giusta della Storia. La mia forza cresce di giorno in giorno grazie alla solidarietà e ai pensieri che ricevo da compagne e compagni, familiari e persone che mi vogliono bene.’

Infine su cosa fará appena uscita dal carcere: ‘Per prima cosa abbraccerò finalmente le persone a cui voglio bene. Poi mangerò una pizza.’

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