E’ la vittoria di Giorgia Meloni ed Elly Schlein, queste elezioni Europee hanno segnato un bipolarismo di fatto tra le due leader di Fratelli d’Italia e Pd. Con un’affluenza molto bassa, che ha sfiorato i 50% dei votanti, il partito dell’estrema destra italiana con poche sezioni ancora da scrutinare ha superato il 28%. I dato importante, però, è quello del PD che si porta ad appena 4 punti di distacco dal primo partito italiano. Crolla invece il M5s, che non raggiunge il 10% e ora dovrà interrogarsi, forse anche sulla leadership di Conte. Clamoroso il dato di Avs, che porta Ilaria Salis all’Europarlamento e si attesta al 6,6%.
Fi e Lega confermano il duello interno alla maggioranza di governo: i berlusconiani totalizzano il 9,72% mentre la Lega si ferma poco più in basso al 9,12% . Un vero e proprio disastro per l’area riformista: né Stati Uniti d’Europa (3,75%) né Azione (3,31%) superano la soglia del 4% necessaria per mandare eletti a Strasburgo.
La discesa in campo di molti leader (Meloni, Tajani, Schlein) e i toni radicali della campagna di alcuni partiti, non hanno convinto gli elettori a recarsi alle urne. Il 49,69% dell’affluenza, è inferiore tanto al 63,9% delle politiche del settembre 2022, quanto al 56,09% del 2019. E questo nonostante il voto in 3.700 comuni e in Piemonte che ha alzato la partecipazione. Infatti nella circoscrizione del Nord Ovest si registra la partecipazione più alta, con il 55,09%, mentre la più bassa è al Sud (48,32%) e nelle Isole (37,20%), vale a dire la “costituency” di M5s, che crolla al 9,95%, quando i seggi scrutinati sono 59.993 su 61.650.
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