Il M5s è in crisi nera. Il pessimo risultato elettorale, che ha visto gli ex grillini attestarsi di poco sotto al 10% alle Europee, ha aperto una riflessione profonda sulla leadership di Giuseppe Conte e non solo. Anche se i dirigenti del Movimento escludono un cambio alla guida, le riflessioni sono numerose.
Stasera il primo step, con l’ex presidente del Consiglio che incontrerà i gruppi di Camera e Senato. Incontro programmato da tempo che però sarà l’occasione per tirare una linea dopo il voto e per guardare al futuro.
Sul tavolo delle discussioni soprattutto le ‘regole’ interne al M5s, a partire dal limite dei due mandati che rischia di essere la prima testa coronata a cadere dopo il flop delle Europee. Peraltro, con l’allontanamento di Grillo, Conte è sempre stato tutto fuorché un grande sostenitore della regola.
Si parlerà anche del dialogo con il Pd, uscito rinforzato dall’ultima consultazione elettorale. L’apertura di Elly Schlein e la richiesta di far cadere tutti i veti potrebbe finalmente portare alla creazione di un vero campo progressista.
Non era poi passato inosservato il commento a Lapresse di Davide Casaleggio, figlio del fondatore Gianroberto. “Quello del M5S alle elezioni europee è un risultato disastroso. Quando prendemmo il 21% alle europee del 2014 Grillo si prese il Maalox. Adesso Macron con un 15% chiama le elezioni. Sicuramente servirà una decisione importante. Parlo da un punto di vista aziendale: un amministratore delegato che gestisse un’azienda in questo modo metterebbe a disposizione il proprio ruolo”.
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