Premierato, il Presidente emerito della Corte Costituzionale: "Riforma brutta e pericolosissima"

De Siervo: "Così avremmo un governo il quale nasce con una maggioranza garantita a priori alla Camera e al Senato. Questo non è bene. È una scelta di grande pericolosità".

Premierato, il Presidente emerito della Corte Costituzionale: "Riforma brutta e pericolosissima"
Ugo De Siervo
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19 Giugno 2024 - 10.03


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L’approvazione dell’Autonomia differenziata è solo l’antipasto dello scambio di ‘favori’ interno alla destra, che porterà anche alla discussione della riforma del Premierato. Un cambio radicale della Costituzione da cui Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte costituzionale intervistato da La Stampa, mette in guardia.

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«Una brutta riforma. Nel testo fanno una scelta pericolosissima ovvero la contestualità dell’elezione del capo del governo con la selezione dei deputati e dei senatori. Unificare in un unico momento queste due diverse selezioni vuol dire un sistema istituzionale nel quale c’è solo una maggioranza, che esprime il capo del governo più i suoi parlamentari, e una minoranza. I cittadini possono esercitare il loro potere di critica e di mutamento soltanto una volta ogni 5 anni».

«Tutte le democrazie contemporanee possono avere dei meccanismi più o meno forte di individuazione del capo del potere esecutivo, ma hanno sempre e necessariamente mantenuto un bilanciamento fortissimo tra questa scelta e la scelta dei parlamentari. In Francia Macron non ha necessariamente una maggioranza in Parlamento. Lo stesso negli Stati Uniti. Nessuno ha quello che sarebbe garantito al presidente del Consiglio di questa ipotetica riforma, perché è evidente che i candidati a capo del governo farebbero anche le liste elettorali. Così avremmo un governo il quale nasce con una maggioranza garantita a priori alla Camera e al Senato. Questo non è bene. È una scelta di grande pericolosità».

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«Il combinato disposto con la separazione delle carriere dei magistrati è pessimo. Conferma le peggiori letture. Si punta a un sistema in cui i magistrati siano meno autonomi dal potere politico. Le forze di opposizione devono necessariamente opporsi a queste pessime tendenze di riforme istituzionali. Fidare solo nel referendum è un azzardo pericoloso».

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