Elezioni in Francia, Calenda: "Si va verso l'ingovernabilità e sarà un bel casino anche per l'Italia"

Elezioni in Francia, Calenda: "Dalle urne uscirà una Francia debole, molto meno influente in Europa. E sarà un bel casino anche per l'Italia. Il risultato sarà comunque vada l'ingovernabilità".

Elezioni in Francia, Calenda: "Si va verso l'ingovernabilità e sarà un bel casino anche per l'Italia"
Calenda con gli ex M5s Fabio Massimo Castaldo e la deputata Federica Onori
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2 Luglio 2024 - 12.15


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Secondo Carlo Calenda, intervistato da La Repubblica, la Francia si avvia verso una profonda fase di ingovernabilità «Qualunque cosa accadrà, che vinca il Rassemblement national o il Nouveau front populaire, dalle urne uscirà una Francia debole, molto meno influente in Europa. E sarà un bel casino anche per l’Italia. Il risultato sarà comunque vada l’ingovernabilità».

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«Gli accordi di desistenza sono inevitabili e giusti perché Le Pen è il peggio che possa capitare: la sua visione prevede la disgregazione dell’Europa. E siccome l’Italia senza l’Europa o con un’Europa impotente, fiaccata dai veti, è tecnicamente fallita, lei per noi rappresenta un rischio mortale che supera qualunque altro rischio. La posizione di Meloni è assurda, non capisce che aiutando i sovranisti prepara la fossa dentro la quale butteranno il suo Paese».

«Non facciamo i provinciali, Francia e Italia sono realtà molto diverse, a iniziare dal sistema elettorale. E comunque non ha senso parlare oggi, qui, di fronte unitario: prima bisogna recuperare gli elettori che non ci votano più. Impieghiamo i prossimi tre anni in questa missione. Che però non ci riuscirà se all’estremismo di Meloni rispondiamo con gli ecocidi e le case occupate. Facciamo un fronte unitario, di cui dovrebbe farsi promotore il Pd, su alcuni temi precisi: scuola, sanità e salari. Avanzando una proposta unica, una sorta di agenda repubblicana».

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«Noi di Azione siamo distanti da M5S e Avs su molte cose, dall’Ucraina in giù, ma c’è un punto su cui siamo tutti d’accordo: i diritti sociali. Mettiamoci a lavorare insieme, dimostrando che sappiamo offrire delle soluzioni che chi governa invece non sa dare».

«La mia proposta è presentare un emendamento comune di tutte le opposizioni alla legge di Bilancio perché i 10 miliardi destinati all’abbattimento del cuneo fiscale venga messo sulla sanità per assumere nuovo personale e aumentare gli stipendi». 

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