E se il Natale ci portasse in dono le elezioni anticipate?

Il 20 dicembre prossimo, a quattro passi dal Natale, il vicepremier imputato Matteo Salvini e tutti noi conosceremo la sentenza del tribunale di Palermo per un reato di estrema gravità. E allora...

E se il Natale ci portasse in dono le elezioni anticipate?
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David Grieco Modifica articolo

22 Novembre 2024 - 22.35


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Il 20 dicembre prossimo, a quattro passi dal Natale, il vicepremier imputato Matteo Salvini e tutti noi conosceremo la sentenza del tribunale di Palermo per un reato di estrema gravità quale è quello di sequestro di persona. Appare evidente che se Salvini verrà condannato dovrà quantomeno togliere il disturbo dal governo poiché sembra impensabile che possa tranquillamente restare dov’è.

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Giorgia Meloni potrebbe comunque affidarsi a un rimpasto, ma essendo Salvini anche il leader di uno dei tre partiti al governo dovrebbe per forza scegliere al suo posto un altro rappresentante della Lega, con la benedizione dello stesso Salvini, che nel frattempo scatenerà l’inferno contro i magistrati, mentre il generale Vannacci dal canto suo probabilmente darà il via a un partito personale per mettere a frutto quel mezzo milione di voti che ha conseguito alle elezioni europee infliggendo così un colpo mortale a ciò che resta della Lega.

Viviamo un’epoca più travagliata che mai, ma non si capisce come mai nessuno si occupi di questo possibile scenario. O forse tutte le forze politiche ci stanno pensando in rigoroso silenzio.

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Se voi foste Giorgia Meloni cosa fareste? Accettereste l’idea di sciogliere il governo per andare ad elezioni in primavera forte di un consenso personale che non tende a scemare ma al tempo stesso consapevole di una coalizione ormai allo sfascio?

E se foste Elly Schlein, vi augurereste di poter andare al voto ben prima del previsto nonostante i gravi problemi del cosiddetto campo largo e senza aver ancora visto l’esito finale del duello tra Conte e Grillo sulle macerie del Movimento 5 Stelle?

Resta la sensazione che questo governo, come buona parte dei governi italiani dal dopoguerra ad oggi, non arriverà a fine mandato. Anche perché l’ormai evidente polarizzazione dei consensi su due donne così forti e così diverse come Giorgia Meloni e Elly Schlein lascia presagire uno scontro epocale, che avrebbe quantomeno il pregio di rimettere il nostro paese al centro dell’attenzione del mondo intero, e per giunta in pieno Giubileo.

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