L’estrema destra post-missina o filo-Orban è così. Sono ossessionati dai migranti, anche perché se non ci fosse la ‘pauta’ dei migranti dovrebbero spiegare agli italiano che loro fanno solo gli interessi dei padroni e delle lobbies.
“Colpisce che in una giornata come questa da destra e nel governo continuino a cercare nemici e a individuare colpevoli stranieri per reati, come quelli della violenza contro le donne e del femminicidio, che le statistiche, non il Pd, ci dicono essere di natura non etnica ma nella maggioranza dei casi assolutamente nostrana.
Sono i fidanzati, i mariti che per lo più picchiano o uccidono le loro compagne, mogli o fidanzate. Mettere in rapporto migranti e violenza sulle donne può servire solo alla propaganda cara a Salvini ma da una premier donna come Giorgia Meloni ci saremmo aspettati più amore di verità. Questa narrazione non aiuta quella che dovrebbe essere una battaglia comune”.
Così il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.
«Non riconoscere la violenza maschile come ragione culturale non aiuterà certo la tutela dei diritti delle donne – sottolinea il capogruppo dem -. Può essere forse utile per giustificare lo spreco del centro migranti in Albania, ma i dati ci dicono che in più del 70% dei casi il femminicida è un familiare o un conoscente: il partner o l’ex partner.
Quelli della violenza sulle donne e del femminicidio sono fenomeni che non riguardano l’etnia, la classe sociale, e non conta se sei andato all’università o meno: siamo di fronte a problemi di natura culturale.
Che oggi, ancora, la destra cavalchi solo il problema securitario significa solo fare propaganda, non aiutare il paese a crescere e soprattutto non aiutare le donne».