La protesta dei 'partigiani dem': il Pd sia ancorato al socialismo europeo
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La protesta dei 'partigiani dem': il Pd sia ancorato al socialismo europeo

Una riunione a Palermo: in questi anni siamo apparsi un soggetto indistinto che, nella logica di apertura all'elettorato moderato, ha imbarcato di tutto

I partigiani dem a Palermo
I partigiani dem a Palermo
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14 Aprile 2018 - 16.43


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Rinnovatori contro rottamatori che hanno ridotto il Pd un rottame. Chi la spunterà? ”Il Partito democratico deve tornare ad essere una comunità che faccia emozionare, che sia popolare e chiaramente collocata nel centrosinistra e nel socialismo europeo. In questi anni siamo apparsi un soggetto indistinto che, nella logica di apertura all’elettorato moderato, ha imbarcato di tutto, procedendo semplicemente ad una somma di ceto politico e non di consensi né, tantomeno, di idee. Occorre cambiare radicalmente questo concetto che in Sicilia è stato bocciato dagli elettori in maniera clamorosa. Errare è umano ma perseverare è diabolico”.
Così Antonio Rubino, leader dei partigiani dem, durante il suo intervento all’assemblea al circolo Pd della V circoscrizione di Palermo in cui è stato presentato il ‘Manifesto per il Pd – idee per un nuovo inizio’.
Un manifesto che vuole essere un “contributo per la riscrittura della mission” del partito, in grado di “riaffermarlo come l’unico soggetto in grado di contendere il consenso ai populisti senza rinchiudersi nell’Italia moderata”. Il Pd deve essere un partito “di opposizione, senza tentennamenti, ma per restituire una speranza di cambiamento, non per difendere lo status quo – afferma Rubino – Opposizione senza dubbi ma non per offrire un salvagente a un ceto politico indistinto che è stato bocciato dagli elettori. Opposizione, certo, ma non per diventare un partito moderato e di establishment”.
Al ‘nuovo’ Pd il compito di “riscrivere il campo semantico della sinistra, dei suoi valori e dei suoi riferimenti sociali”. “Bisogna uscire dalla logica nostalgica – sottolinea Rubino – e fare i conti con i problemi che la realtà ci consegna, a cominciare dalle periferie, dai giovani e dai temi concreti per la Sicilia”.
Fondamentale il rapporto con il territorio. “Un modello nuovo di partito che abbia nei territori il suo nucleo pulsante e nei giovani la sua priorità – conclude – che riscopra il valore delle primarie come elemento autentico di partecipazione e non di conta fra le correnti”.

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