Salvini-Di Maio, alla fine il vino non ha fatto miracoli
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Salvini-Di Maio, alla fine il vino non ha fatto miracoli

Dal canto suo, Di Maio sottolinea che "l'ipotesi di un governo del cambiamento la proponiamo anche al Pd"

Salvini- Di Maio
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16 Aprile 2018 - 07.17


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Al Vinitaly Di Maio e Salvini erano vicini eppure lontani. L’atteso faccia a faccia non ci sarà. “Oggi non è previsto nessun incontro con Salvini” dice il leader del M5S, visitando gli stand, tra selfie, un bagno di folla e i suoi elettori entusiasti che lo fermano e gridano “Luigi sei grande”. “A Di Maio offrirei uno ‘Sforzato’ – replica a distanza il leader della Lega – perché si deve sforzare a fare qualcosa di più”. E poi ancora: “Io un bicchiere di vino lo berrei con tutti – dice Salvini – sono gli altri che devono decidere che tipo di vino bere”.

Il capo leghista non risparmia bordate: “Governo M5S-Pd? Un bel brindisi con un vino scaduto, prodotto in Romania, finto italiano, auguri” dice commentando le parole di Di Maio che aveva ribadito di aver proposto il contratto di programma per il governo alla Lega e al Pd. Poi, Salvini torna a parlare del governo: “Il presidente Mattarella – osserva – sa che noi siamo pronti a partire già domani con il governo, non siamo noi a mettere dei veti e a dire dei no, se anche gli altri saranno disponibili a lavorare, noi già da domani siamo pronti, abbiamo le idee chiare, un programma e una squadra pronti”.

E ribadisce: “Io ascolto, tutti chiedono che si parta dal programma che ha vinto le elezioni, che è il nostro, quindi da qua si parte – sottolinea il leader del Carroccio -. Non mi interessa chi lascio giù, mi interessa chi ci dà una mano e io cercherò di coinvolgere tutti”.

Dal canto suo, Di Maio sottolinea che “l’ipotesi di un governo del cambiamento la proponiamo anche al Pd”. E sulla necessità di formare un esecutivo, riafferma “piena fiducia in Mattarella”. Quindi il capo politico del M5S scandisce: “Non ci si può fermare e bloccarsi sulle logiche politiche”. Guardando al centrodestra, il leader pentastellato sottolinea che “il M5S non può prendere in considerazione un centrodestra che non esiste”. “Questa immagine di centrodestra è una strada non percorribile – riconosce Di Maio – ma potrebbe essere un danno per il Paese, visto le lacerazioni che hanno al loro interno”.

A parlare del “disfacimento del centrodestra” è anche il reggente del Pd, Maurizio Martina, presente tra gli stand del Vinitaly: “Tocca alle forze che hanno prevalso il 4 marzo dare un’indicazione chiara, questo non sta avvenendo – afferma -. Stiamo assistendo al disfacimento del centrodestra”. Poi, con i cronisti ironizza: “Vi do una notizia: Salvini e Di Maio sono astemi”.

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