Bambini con la febbre: istruzioni per l'uso

I consigli dei pediatri per curare al meglio i piccoli malati. Senza farsi prendere dal panico della temperatura che sale.

Bambini con la febbre: istruzioni per l'uso
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4 Febbraio 2014 - 17.42


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Le mamme italiane, si sa, sono le più ansiose del mondo. E quando vedono i loro piccoli costretti a letto dalla febbre, a volte, si fanno prendere dal panico e tendono a commettere errori anche banali. Prima di tutto, dimenticando che la febbre non è una malattia ma il sintomo di una infezione in corso. E che non c’è da preoccuparsi fino a quando la temperatura non arriva ai 38 gradi.

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Ecco, dunque, qualche consiglio per mamme, o aspiranti tali, in vista degli inevitabili mali di stagione che di questi tempi colpiscono tutti, i bambini in prima fila. I pediatri consigliano di non fidarsi a misurare la temperatura con la mano ma di usare sempre un termometro. Nel caso dei neonati, almeno fino al mese di età, meglio farlo per via rettale e passare all’ascella quando sono più grandi. Ricordandosi che sotto l’ascella si registra sempre mezzo grado in più.

Se il bambino ha la febbre, e mani e piedi freddi, non coprirlo per farlo sentire meno infreddolito. Se c’è una febbre in corso meglio fargli indossare roba leggera e lasciare le estremità libere. E’ il modo migliore di far scendere la temperatura. Per lo stesso motivo, meglio tenere il riscaldamento basso in casa: non dovrebbe mai superare i 22 gradi centigradi dentro un’abitazione.

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Evitare i bagni di acqua fredda per abbassare la febbre. Il forte contrasto può provocare tremori e convulsioni. Meglio farlo con acqua tiepida e per non più di 20 minuti. Per lo stesso motivo, non mettere acqua fredda o alcol sui polsi e sulle caviglie.

Meglio evitare l’aspirina e optare invece per paracetamolo e ibuprofene, secondo le indicazioni del pediatra. Solo il dottore può indicare se c’è bisogno di un antibiotico, mai darlo di propria iniziativa e rispettare sempre le indicazioni. Far bere il bambino spesso, ma senza obbligarlo, e non costringerlo a mangiare se non se la sente. Stesso discorso se si sente debole e vuole stare a letto, bisogna rispettare i suoi tempi e non costringerlo ad alzarsi.

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