Alla conquista degli asteroidi con la missione Prospector-X

Il progetto delle Deep Space Industries: primi test in orbita bassa nel 2017

Prospector-X
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10 Agosto 2016 - 18.10


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di Francesco Rea

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La crescente economia derivante dalle attività spaziali, la cosiddetta Space Economy, sta attirando investimenti in varie parti del mondo e da industrie che inizialmente nulla avevano a che fare con lo spazio, come Virgin e Tesla ad esempio.

E recentemente, all’inizio dell’anno, addirittura un paese poco affine alle attività spaziali ma considerato una delle casseforti europee, il Lussemburgo, ha annunciato il proprio investimento nello sfruttamento minerario degli asteroidi, così ricchi di minerali e sostanze preziose da essere visto come il Klondide del futuro.

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L’intento del Lussemburgo ha accompagnato la creazione di una società, la Deep Space Industries (DSI), il cui Presidente e co-fondatore, Rick Tumlinson, ha annunciato per il 2017 una missione sperimentale, Prospector-X, nell’orbita bassa terrestre (come la Stazione Spaziale Internazionale ndr) che metterà alla prova le tecnologie chiave necessarie per l’esplorazione spaziale a basso costo.

«Deep Space Industries ha lavorato diligentemente per arrivare a questo punto, e ora possiamo dire con certezza che abbiamo la giusta tecnologia, il team giusto, e il piano giusto per eseguire questa missione storica», ha detto Rick Tumlinson. «Sulla base della nostra missione Prospector-X, Prospector-1 sarà il prossimo passo per lo sfruttamento minerario degli asteroidi».

Come detto la missione precursore è prevista per il lancio nel 2017, mentre per la fine di questo decennio, è prevista la missione Prospector-1 che viaggerà oltre l’orbita terrestre per iniziare la prima missione spaziale mineraria commerciale.

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L’obiettivo è duplice: da una parte il possibile sfruttamento minerario degli asteroidi più vicini alla Terra e dall’altra lo sviluppo di una tecnologia a basso costo per l’accesso allo spazio da immettere sul mercato.

Il veicolo spaziale ipotizzato avrà un peso di 50kg e, oltre la struttura di protezione dalle radiazioni e la necessaria componete avionica, sarà dotato del propulsore di proprietà della Deep Space Industries, il Comet, che sfrutta il surriscaldamento del vapore acqueo per creare spinta.

«L’acqua sarà il primo prodotto dell’industria mineraria spaziale – fa notare Grant Bonin, ingegnere capo alla DSI – quindi la capacità di usare acqua come propellente fornirà alla futura navicella  la capacità di rifornirsi nello spazio».

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L’asteroide di destinazione sarà scelto da un team internazionale di esperti chiamati a rapporto dalla Deep Space Industries, ma c’è prima da testare Prospector-X prima di Prospector-1. Ma alla DSI sono sicuro, si sta aprendo la strada al futuro dell’economia dello spazio ed ad «una nuova era di espansione economica illimitata».

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