Il virus del morbillo è come il tasto ‘reset’ per il nostro sistema immunitario: ne cancella la memoria spazzando via fino al 73% degli anticorpi che ci difendono da altre malattie come influenza, herpes e polmoniti. Questa ‘amnesia immunitaria’, che può durare anche mesi, è stata documentata per la prima volta in un gruppo di 77 bambini olandesi non vaccinati, al centro di due studi internazionali pubblicati sulle riviste Science e Science Immunology.
Come sottolineano gli stessi ricercatori, i risultati dimostrano che “il morbillo è più pericoloso di quanto immaginiamo” e che “il vaccino ha benefici addirittura superiori all’atteso”, dal momento che può proteggere anche da infezioni secondarie alla malattia. Proprio la vaccinazione ha abbattuto dell’80% i casi di morbillo nel mondo tra il 2000 e il 2017 salvando 2,1 milioni di vite, ma a causa delle più recenti campagne no-vax la tendenza si è invertita, tanto che il numero dei casi dal 2018 a oggi è aumentato del 300%.
Anche l’Italia sta vivendo questo fenomeno: secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, sono 1.596 i casi di morbillo segnalati dal primo gennaio al 30 settembre 2019, con un decesso per complicanze respiratorie in un adulto di 45 anni non vaccinato e con patologie concomitanti. Valutare l’impatto della vaccinazione è stato l’obiettivo dello studio pubblicato su Science dall’Howard Hughes Medical Institute di Boston con l’Harvard Medical School e l’Erasmus University Medical Center di Rotterdam.
I ricercatori hanno usato il test VirScan per analizzare il sangue dei bambini e misurare i livelli di migliaia di anticorpi diretti contro virus e batteri. L’esame, fatto prima del morbillo e due mesi dopo l’infezione, ha rivelato che la malattia cancella dall’11 al 73% delle difese anticorpali. Lo stesso test, ripetuto sui macachi prima del morbillo e cinque mesi dopo l’infezione, ha confermato la perdita del 40-60% degli anticorpi.
Risultati complementari sono stati ottenuti dal secondo studio, pubblicato su Science Immunology dal britannico Wellcome Sanger Institute con l’Università di Amsterdam. Condotto sempre sullo stesso gruppo di 77 bambini protestanti ortodossi non vaccinati, dimostra che il morbillo causa la perdita di specifiche cellule della memoria immunitaria, lasciando i bambini vulnerabili come neonati incapaci di reagire a nuove infezioni.
Gli effetti di questa temporanea amnesia immunitaria sono stati testati sui furetti vaccinati contro l’influenza: una volta colpiti dal morbillo hanno perso gran parte dei loro anticorpi, tanto da diventare di nuovo suscettibili all’influenza con sintomi ancora più severi. Questo dato dimostra dunque che il morbillo può cancellare anche gli effetti delle vaccinazioni fatte contro altre malattie infettive, e perciò i ricercatori suggeriscono ai medici di potenziare le difese dei pazienti guariti dal morbillo facendo dei richiami dei vaccini di routine somministrati in precedenza.
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