L'infettivologo: "Lo smartphone è un ricettacolo di virus, ecco come disinfettarlo"

Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova: ""E' risaputo che il 90% delle persone, soprattutto i giovani, non pulisce mai il proprio cellulare"

Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova
Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova
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2 Marzo 2020 - 21.46


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Certo, ora che siamo in tempi di Coronavisti siamo tutti più sensibili. Ma i cellulari andrebbero visti con più attenzione perché è un oggetto che è sempre con noi: “Gli smartphone possono essere un ricettacolo di tanti microrganismi, quindi anche del coronavirus. Meglio pulirli per bene ogni giorno e anche più spesso, se si è stati in luoghi o spazi dove c’è stato un caso di coronavirus”.
A spiegarlo è Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita).
“E’ risaputo che il 90% delle persone, soprattutto i giovani, non pulisce mai il proprio cellulare – prosegue Bassetti – Mentre basta poco: ad esempio il Vetril con un panno umido. L’alcol denaturato non è un disinfettante, ma un batteriostatico quindi non uccide i germi, li essicca temporaneamente. Se si vuole si può usare l’acol etilico al 70%, elimina completamente i germi e possiamo di nuovo usare il nostro cellulare senza problemi”.

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