L'Oms ripete: "Chi ha i sintomi di Covid-19 non prenda l’ibuprofene, peggiora la situazione"

L’indicazione dell’agenzia dell'Onu è arrivata dopo che importanti funzionari sanitari francesi avevano messo in guardia dall’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) per Covid-19

Ibuprofene
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17 Marzo 2020 - 21.22


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L’hanno detto e lo hanno ripetuto: il portavoce dell’Oms Christian Lindmeier ha dichiarato, in conferenza stampa a Ginevra, che non ci sono studi recenti che collegano il farmaco antinfiammatorio con un aumento dei tassi di mortalità, ma ha aggiunto che gli esperti stanno indagando per far luce sulla questione. «Raccomandiamo il paracetamolo, non l’ibuprofene, per l’automedicazione», ha detto Lindmeier.
L’indicazione dell’agenzia delle Nazioni Unite è arrivata dopo che importanti funzionari sanitari francesi avevano messo in guardia dall’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) per Covid-19. Un recente articolo su “The Lancet” aveva avanzato l’ipotesi che alcuni farmaci, incluso l’ ibuprofene, possano rappresentare un rischio per i pazienti con Covid-19 che soffrono anche di ipertensione o diabete.
Nei giorni scorsi il ministro della Salute francese Olivier Véran aveva già messo in guardia tutti sull’argomento: «L’assunzione di farmaci anti-infiammatori ( ibuprofene, cortisone,…) potrebbe essere – ha scritto su Twitter – un fattore aggravante dell’infezione. Se avete la febbre, prendete il paracetamolo. Se state già assumendo farmaci antinfiammatori o in caso di dubbio, chiedete consiglio al medico». 
La notizia sta inevitabilmente creando tanto panico e, purtroppo, si sono aggiunte delle fake news sull’argomento.

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Oggi è diventato virale su Whatsapp un testo secondo cui il Prof. Walter Pascale, chirurgo ortopedico dell’ospedale Galeazzi di Milano, consiglierebbe a tutti di non assumere l’aspirina, li’buprofene, il naprossene e il voltarene, così come tanti altri farmaci, perché favorirebbero le forme gravi di coronavirus. 
Il sito “Open” ha contattato l’ufficio stampa del Gruppo San Donato, che fa a capo all’Ospedale Galeazzi di Milano, e la smentita è secca: il testo non è suo e non è stato in alcun modo diffuso dal loro chirurgo nelle chat di Whatsapp.

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