Lo hanno detto ed è bene ripeterlo visto i tanti casi di cani abbandonati che possono creare disagi: “Oggi è più sicuro abbracciare un cane che stringere la mano ad uno sconosciuto. La trasmissione del Covid-19 avviene esclusivamente da uomo a uomo e non ci sono prove che gli animali da compagnia possano contrarre o trasmettere la malattia. Questa è la versione ufficiale dell’Oms e del Ministero della sanità”.
A dirlo è Marco Melosi, presidente dell’Anmvi, Associazione nazionale medici veterinari italiani, smentendo le voci nate dalla storia del volpino di Hong Kong risultato debolmente positivo al Covid-19 e dell’incremento di abbandoni del ‘migliore amico dell’uomo’: “Non ne abbiamo percezione. Non abbiamo notato aumenti di animali abbandonati. E’ più una preoccupazione che una realtà”.
Dobbiamo comunque avere precauzioni? “Direi di sì – risponde – Così come molti indicano che le scarpe devono restare fuori casa perché il virus può sopravvivere nelle strade, è buona norma pulire le zampe al cane, con amuchina diluita. Si tratta di una accortezza in più a tutela non tanto del cane quanto del padrone”.
Vero che sia i cani che gatti possono contrarre virus appartenenti alla famiglia del coronavirus, in particolare che i cani possono contrarre un coronavirus enterico (CCov) che causa diarrea emorragica molto contagiosa nei cuccioli. “Ma non è trasmissibile all’uomo – specifica il presidente dell’Anmvi – perché il coronavirus si definisce ‘specie – specifico’ cioè il virus ha capacità di replicarsi solo in quella specie animale. Al di fuori muore. Quindi – conclude – il Covid 19 non è presente nel cane. Ed il volpino di Hong Kong è risultato positivo per inquinamento ambientale”.
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