Il vaccino Covid-19 ci trasformerà in zombie: il 'profeta' lancia la bufala e troppi gli vanno dietro

L'ultima performance di Massimo Mazzucco e dei suoi sodali sui social: dalla medium ai proseliti. La "religione" di chi fa crescere i clic sui siti e ci rende complici senza capirlo

Covid 2019, occhio alle bufale
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13 Aprile 2020 - 19.31


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Sarebbe bene avere, in questo tempo di tempesta, almeno una consapevolezza. Condividere parole, video, riflessioni, teorie senza alcuna sicurezza ci rende complici. Ma complici di basso lignaggio, perché qualcuno, mentre crediamo di avere scoperto l’acqua calda e fare un favore alla Nazione con l’informazione “dal basso”, guarda oltre, e fa clic, implementa siti, pagine Facebook altrimenti dormienti. Prendiamo l’ultimo caso  sotto Pasqua, che vuoi la noia, vuoi lo sgomento, ritorna alla ribalta.  Si chiama Massimo Mazzucco.

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In un video di 14 minuti Mazzucco, definito ora “grandissimo giornalista” (non lo è, è un blogger, un ex regista), ora “profeta”, spiega al popole bue sul suo sito, Luogocomune.net, che quando arriverà il vaccino anti Covid 19, sarà bene non prenderlo. Esso infatti, come in un film di Carpenter, ci trasformerà in zombie. Questo nella sintesi, perché Mazzucco ama alzare il tiro e spararle grosse.
Fermo restando che vaccino anti Coravinurus non c’è (purtroppo), vale capire il motivo di tanto attivismo.

Mazzucco e i suoi sodali, tra cui una medium – tal Giusi Efrem – molto attiva sui social, impazzano e spiegano il futuro prossimo senza alcuna consapevolezza del presente. E’ un gioco un po’ di grana grossa, un po’ più infido perché lavora senza costrutto, senza basi reali, sull’etica del privato. Chi ci controllerà? Ci controlleranno?

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Questo prima che qualunque anticorpo sia stato validato, e in un tempo in cui permettiamo ai nostri smartphone di monitorarci mentre prendiamo un autobus, siamo al centro di un ingorgo di traffico o in coda per la spesa. Il tema è serio e interessante ma nella fattispecie è trasformato in un virus del virus. Ergo sposta il tema, e amplifica i terrori. Resta interessante la propagazione della non notizia via Messenger, Whatsapp, social. Il vaccino che non c’è ma che nel futuro potrebbe nuocerci, fino a trasformarci in zombie, ha fatto migliaia di condivisioni e migliaia di  like, sulla spinta di un ribellismo in anticipo. L’isolamento imposto, la distanza sociale, le precauzioni diventano  così terreno fertile per i ragionamenti estremi: lo fanno apposta, ci stanno dividendo. Sintesi: è una strategia antisociale.  Sicuri sia così? 

Vediamo assieme.
Mazzucco ha fatto del complottismo il suo status. Leggiamo da Wiki: “E’ fautore di teorie sull’assassinio di John F. Kennedy, lo sbarco dell’uomo sulla Luna, le scie chimiche, oltre all’ipotesi, a cui lo stesso Mazzucco ha negato di aderire dopo esserne stato accreditato come sostenitore da alcune fonti, che la Terra sia cava e abitata al suo interno”. Immancabile, ovvio,  la Massoneria.

Ma c’è un capitolo, quello legato alla salute, che è più pericoloso. Sempre da Wikipedia (ma la letteratura su Internet è corposa, verificate, prendetevi il tempo giusto per leggere, oltre il titolo, nonostante l’ansia di condividere).

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Leggete: “Dal settembre 2008 Mazzucco dà spazio sul suo sito a una terapia alternativa anticancro, la cui efficacia non è dimostrata e contrasta con le conoscenze mediche attuali. La supposta cura, che consiste nella somministrazione endovena di bicarbonato di sodio, è proposta da Tullio Simoncini, ex medico radiato dall’ordine e condannato per omicidio colposo e truffa aggravata proprio per aver cagionato la morte di un uomo a cui erano state fatte tali iniezioni dietro pagamento di una cospicua somma di denaro

Inoltre Mazzucco, che era responsabile della registrazione del sito www.tulliosimoncini.com (sito non più attivo), da cui l’ex-medico pubblicava le sue teorie, riferisce di aver curato la madre da un presunto carcinoma basocellulare, dichiarando però esplicitamente di non conoscerne la vera natura, mediante le applicazioni di tintura di iodio suggerite da Simoncini, che aveva ritenuto trattarsi di un fungo basando la sua diagnosi esclusivamente sull’analisi visiva di alcune fotografie. In calce chiarisce che l’articolo ha il solo scopo di documentare l’esperienza e «non costituisce necessariamente un incitamento» a seguire il metodo Simoncini”.

Forse tanto basta, basterebbe per prendere le distanze. E invece rieccoci. E invece di nuovo, e invece daccapo la propagazione di non notizie, questa teoria del caos che fa proseliti, l’alternativa alla conoscenza un tanto al kilo.

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Ma questa è una battaglia seria, serissima. Non ci possiamo permettere cazzate. Fate attenzione a condividere cialtronerie. Si diventa complici in un attimo. Leggete, informatevi, mettete nomi e cognomi su Google, cercate. Pensate, fermatevi un momento prima, tentate una controprova, verificate da voi, si può dragare il mondo dell’informazione e farsi un’idea propria. Per rispetto di chi non c’è più o di chi ha perso la vita in corsia. 

Immensa è la differenza tra lacrime vere e un palcoscenico virtuale. 

 

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