Rezza contro il partito del "riaprire tutto": "Potremmo avere situazioni catastrofiche".

Il direttore dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità: "Questo è un virus insidioso, ad ogni riapertura si associa un rischio"

L'infettivologo Giovanni Rezza
L'infettivologo Giovanni Rezza
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28 Aprile 2020 - 15.16


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Il problema è grande: ripartire per non far crollare l’economia. Ma far ripartire un focolaio epidemico significa mettere a rischio milioni di italiani e preparaci al peggio.
Quindi? “Il nemico non sono gli interventi, ma il virus. Noi facciamo scenari e modelli matematici, da quelli peggiori ai migliori. Riaprendo tutto subito potremmo avere situazioni catastrofiche”.
Lo ha spiegato Gianni Rezza, direttore dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, ospite di ‘Omnibus’ su La7, rispondendo alle domande su un documento segreto, che Rezza ha chiarito di non conoscere, in cui gli scienziati avrebbero messo in guardia il Governo dal pericolo di ritornare entro un mese ad una situazione simile a quella di settimane fa se ci fosse stata una riapertura totale delle attività dal 4 maggio. “Non mi risultano documenti segreti”, ha aggiunto.
“Questo è un virus insidioso, ad ogni riapertura si associa un rischio”, ha aggiunto Rezza – non voglio fare facile retorica ma ricordiamoci le bare di Bergamo”. Mentre sui riti religiosi l’epidemiologo ha chiarito che “la messa si può mettere in sicurezza e non è certo come andare allo stadio”.

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