Il virologo Robert Gallo: "Il vaccino anti-polio come rimedio (a tempo) contro il Covid-19

Lo scopritore del virus dell'Hiv da tre mesi lavora a un piano b: il vaccino antipolio dà un'immunità per un tempo limitato. Ma in attesa di un vaccino Covid può essere usato per prendere tempo

Il virologo Robert Gallo
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15 Maggio 2020 - 14.53


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Una dichiarazione interessante: ‘Il vaccino contro la poliomelite è sicuro, è stato somministrato a miliardi di persone, senza complicazioni e produce una forte immunità innata nel paziente, quindi attraverso una risposta del sistema immunitario rapida ma non specifica. Credo anche però, che esso non possa funzionare molto a lungo”.

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Lo ha detto intervistato da Avvenire, il virologo americano Robert Gallo. Scopritore del virus dell’Hiv, da tre mesi lavora a un piano b sul Covid e sta lavorando per usare il vaccino della poliomelite contro il coronavirus. ”Tuttavia – spiega Gallo – malgrado quest’immunità non duri probabilmente più di alcuni mesi, questo vaccino potrebbe essere usato più volte, magari abbassando la curva dei contagi e dandoci un anno o più per trovare una vaccino specifico contro il Covid – 19”.

Gallo interviene anche sul dibattito, nascita del virus – accuse rivolte dagli Usa a Pechino di aver nascosto dati sul Covid. ”Se davvero fosse stato nascosto qualcosa – dice- come potremmo saperlo?. Scherzi a parte, io non penso davvero che nascondere i dati sia un costume dei colleghi cinesi, ma, riguardo al loro governo è una domanda legittima. Una domanda alla quale, tuttavia, non possiamo rispondere. E sul fatto che il virus sia più aggressivo nelle aree temperate e non le continente africano o nel sud est asiatico spiega: ”L’infettività sembra essere legata alla temperatura come dimostrano gli studi di Mo Sajadi e in modo più dettagliato quello più recente di Davide Zella e Francesca Benedetti, che lavorano presso il nostro studio e vengono dal Nord Italia”.

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Il virologo parla infine degli errori fatti dal mondo nella lotta al virus: ”E’ stata presentata – dice – un’attenzione inadeguata alla virologia e in particolare al Global Virus Network, sono stati utilizzati animali selvatici anche in aree densamente popolate ed è stata dedicata un’insufficiente attenzione all’ambiente’

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