Lopalco: "Gli scienziati in politica non sono una brutta cosa. Vedo pochi Moro e Berlinguer in giro"

"Da decenni le scuole di partito sono chiuse. Dove sono dunque i professionisti della politica? Dove si sono formati? nella famosa Università della Vita?"

L'epidemiologo Pierluigi Lopalco, professore ordinario di Igiene dell'università di Pisa.
L'epidemiologo Pierluigi Lopalco, professore ordinario di Igiene dell'università di Pisa.
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13 Luglio 2020 - 11.52


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“Se l’alternativa fosse Moro o Berlinguer, il problema non si porrebbe. Ma di Moro e Berlinguer in giro se ne vedono ben pochi”. L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha replicato con un lungo post su Facebook ad un pezzo di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera, riguardante la sua possibile candidatura alle elezioni Regionali in Puglia tra le fila del Pd, così come vorrebbe il governatore uscente Michele Emiliano. Senza sciogliere la riserva, Lopalco ha spiegato la sua visione sugli scienziati che si candidano in politica: “Non ci trovo nulla di male nel fatto che un professionista ponga le proprie competenze al servizio della comunità mettendosi in gioco con la puerile ambizione di poter cambiare le cose”. 

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Nonostante tutto, ci sono dei punti di contatto con la riflessione di Gramellini, che preferirebbe dei politici professionist: “Io, come Gramellini, sono sempre stato convinto che il mestiere della politica sia complicato, faticoso, serve un talento specifico e, soprattutto, serve la scuola. Scuola che nella notte dei tempi era tenuta dai partiti”. Però “sono ormai decenni che le scuole di partito sono chiuse. Dove sono dunque i professionisti della politica? dove si sono formati? nella famosa Università della Vita?”. 

“Un professore di Igiene, che studia ed insegna da anni organizzazione sanitaria, sarebbe un cattivo Assessore alla Sanità? Probabilmente si, ma qualche chance che ci azzecchi la vedo”, continua l’epidemiologo. ”Sicuramente non gli conviene a livello personale e professionale. Un professionista arrivato all’apice della carriera guadagna di più ed ha più prestigio, facendo una vita certamente più comoda. Ma allora, chi glielo fa a fare? ecco, appunto”.

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Tra le altre cose, Lopalco ha precisato che non ha “mai detto che le mascherine non servono, così mai profetizzato sciagure conseguenti alla movida. Basta leggere i virgolettati e non solo i titoli degli articoli per capire il senso delle mie dichiarazioni. Non solo la politica, ma anche quello del giornalista è un mestiere complicato”. 

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