Speranza: "Il Mes può essere un'occasione per un grande piano di investimenti sulla sanità pubblica"

Il ministro della Salute: "L'Italia è fuori dalla tempesta. Ma non è ancora in un porto sicuro. Servono cautela e prudenza per evitare di vanificare il lavoro fatto per piegare la curva dei contagi".

Roberto Speranza
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19 Luglio 2020 - 10.13


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Ora serve un rafforzamento della medicina a tutti i livelli. Non solo nuovi ospedali o terapie intensive. Ma anche medicina di base e medicina territoriale per un controllo diffuso.
“Sto lavorando a un grande piano di investimenti per il Ssn. È giusto discutere in parlamento sul Mes senza battaglie ideologiche. Se possono arrivare ingenti risorse a un basso tasso di interesse sarebbe un peccato sprecare questa occasione”.
Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’, sottolineando che “l’Italia è fuori dalla tempesta. Ma non è ancora in un porto sicuro. Non ci sono più gli elementi di pressione dei mesi scorsi ma non significa essere al riparo. Servono cautela e prudenza per evitare di vanificare il lavoro fatto in questi mesi per piegare la curva dei contagi”.
Speranza poi sottolinea come “nel lockdown i cittadini siano stati esemplari ma guai a pensare che la battaglia sia già vinta e il Covid sia solo un ricordo del passato. Il contributo degli italiani è fondamentale. Nell’ultimo Dpcm abbiamo indicato tre regole essenziali: uso delle mascherine, obbligatorie nei luoghi chiusi, il distanziamento di almeno un metro, evitando assembramenti e occasioni di contagio e rispetto delle norme igieniche a partire dal fondamentale lavaggio delle mani”.
E sulla durata dello stato di emergenza, afferma. “Credo sia giusto che di questa materia si discuta serenamente tra governo e Parlamento individuando la modalità migliore per gestirla. La decisione non è ancora assunta. Si tratta di valutare quali funzioni straordinarie siano indispensabili sul piano giuridico per la gestione dell’emergenza. A breve bisognerà acquistare banchi per la scuola e i test sierologici. Come si gestisce questa partita? La riposta dovrà arrivare attraverso un confronto aperto in Parlamento”.

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