"Ecco i dieci punti da seguire ora per bloccare il contagio": l'appello di dieci scienziati

"Fra maggio e ottobre non sono state fatte alcune cose, adesso recuperiamo" dice questo gruppo di studiosi, presente anche Crisanti

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3 Novembre 2020 - 09.26


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Una petizione sugli errori commessi in questi mesi presentata da dieci studiosi: “Il Governo faccia ora quanto non si è fatto prima. Un decalogo per salvare l’Italia”.

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L’iniziativa, lanciata dal think tank ‘Lettera150’ e dalla Fondazione David Hume su Change.org, prende avvio da “l’operazione verità” ed è stata lanciata la scorsa settimana da dieci studiosi, tra i quali Luca Ricolfi, Giuseppe Valditara, Andrea Crisanti e Giovanni Orsina.

“Noi pensiamo che quello che non è stato fatto fra maggio e ottobre debba assolutamente essere fatto ora che l’epidemia è riesplosa e stiamo per vivere un nuovo lockdown”, dicono i firmatari della petizione, “per evitare che anche questa volta i sacrifici degli italiani siano dispersi al vento.

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Sono dieci le cose non fatte e che vanno fatte ora. Serve questa volta un impegno preciso e solenne del governo, che ne indichi costi, fasi di avanzamento e date di conclusione”.

La petizione, dopo aver sottolineato che alla luce della Costituzione il coordinamento e la programmazione delle politiche di tutela della salute degli italiani erano di competenza del premier Conte e dei suoi ministri, elenca i 10 punti strategici: tamponi di massa, scuole in sicurezza, dati epidemiologici accessibili, tracciamento, assembramenti e sanzioni, terapie intensive, distanziamento sui mezzi pubblici, vaccini antinfluenzali, medicina del territorio, Covid hotel.
“Basta tentennamenti. Su queste materie si gioca la possibilità del Paese di rialzarsi”, concludono.

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