Test prima di Natale? Quali tamponi effettuare e quanti giorni prima. Ecco le regole

Boom di prenotazioni nelle farmacie e nei laboratori. Il microbiologo Clerici spiega quanto prima di incontrare i parenti andrebbe eseguito il test

Tamponi per il Covid
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2 Dicembre 2020 - 09.19


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Dopo le parole di Massimo Galli di un paio di giorni fa: “Io faccio anche il medico e quindi ho sicuramente più disponibilità e facilità di altri nel sottopormi a un tampone rapido prima di andare dalle zie novantenni. E faccio così: quando ci vado, ci vado tamponato”, fioccano i consigli per i test prima del cenone di Natale 2020 e del Veglione di Capodanno.

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Ma forse non serviva nemmeno il consiglio del virologo, visto che da qualche giorno le farmacie e i laboratori privati registrano un boom di prenotazioni anche se non basta un solo test negativo per avere la certezza di non essere positivi al coronavirus. 

 

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Ciò nonostante sono oltre 15mila i tamponi rapidi effettuati in dieci giorni solo nelle farmacie del Lazio. “Soltanto nella giornata del 29 novembre sono stati 3.500 – ha detto Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma – Al momento sono 209 le farmacie nel Lazio che stanno effettuando i tamponi rapidi, ma il numero aumenta di giorno in giorno. Alcune si sono attrezzate con gazebo esterni». Per il cenone di Natale nel Dpcm in arrivo non verranno date indicazioni sul numero dei commensali ma, semmai, raccomandazioni: non più d 6-7 a tavola e tutti dentro la bolla familiare, ovvero parenti stretti e eventuali conviventi. Con la raccomandazione, nel caso, di sottoporre a test quei parenti che seppur stretti non si frequentano da tempo. Ma quale test è meglio scegliere e quanti giorni prima va eseguito per essere più o meno sicuri? 

Il Corriere della Sera oggi sconsiglia il tampone rapido 72 ore prima dell’incontro in famiglia per gli stessi motivi che abbiamo spiegato nei giorni scorsi: è troppo precoce (il virus potrebbe non avere abbastanza carica virale da essere rilevato) e resta la possibilità di un contagio nelle ore seguenti (un tampone negativo il 24 potrebbe risultare positivo il 25).
Il tampone eseguito nello stesso giorno dell’incontro invece è più attendibile, ma solo se si è rimasti in isolamento nelle 48 ore precedenti.
Resta comunque l’eventualità di un falso negativo se la carica virale è bassa e quindi non si può escludere al 100% la possibilità di un contagio. 
Coloro che negli ultimi 10-14 giorni non hanno avuto contatti con persone positive e hanno vissuto in isolamento possono invece festeggiare, ma per stare sicuri dovrebbero vedersi solo con persone che frequentano abitualmente.

Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiani, spiega al quotidiano quanto tempo prima di incontrare i parenti andrebbe eseguito il test: “Il tampone è la fotografia di un istante. Posso risultare negativo al test rapido, ma infettarmi nelle ore successive, prima dell’incontro familiare. Oppure potrei risultare negativo, anche se magari sono stato appena contagiato ma il tampone non è ancora in grado di rilevare la positività perché il virus è poco e non ha cominciato a replicarsi. Anche se la persona infetta ha carica virale bassa, se alla cena fosse presente un familiare fragile o immunodepresso, è facile che possa contrarre quell’unico virus circolante. Il test andrebbe eseguito a ridosso dell’occasione di incontro, ma almeno 24 ore dopo un eventuale contatto a rischio. Per motivi logistici un’alternativa potrebbe essere fare il tampone magari il 22 dicembre ma poi chiudersi in casa fino a Natale”. 

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Infine, bisogna considerare che il pranzo di Natale a tavola con persone che mangiano e bevono, parlano e discutono, costituisce l’ambiente ideale per la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2.

Per questo è bene considerare che in questo momento non è possibile rinunciare alle precauzioni e ai dispositivi di protezione individuale.
Anche in caso di test del tampone negativo, bisogna indossare le mascherine, stare a distanza e lavarsi le mani. 

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