L'immunologo Clerici: "Purtroppo gennaio e febbraio saranno i mesi più duri di tutta la pandemia"

L'ordinario di Immunologia all'Università di Milano: "Il Sars Cov 2 muta, ma finora le mutazioni non hanno alcun impatto né a livello clinico né sull'efficacia del vaccino"

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15 Dicembre 2020 - 13.36


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“Il Sars Cov 2 muta, ma finora le mutazioni non hanno alcun impatto né a livello clinico né sull’efficacia del vaccino. Sono scandalizzato del fatto che in metà mondo abbiano già iniziato a vaccinare, mentre da noi se tutto va bene pensano di iniziare il 15 gennaio”. Lo ha detto Mario Clerici, ordinario di Immunologia all’Università di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, ospite del programma “L’imprenditore e gli altri”, su Cusano Italia Tv.

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“Folle che l’Ema – ha aggiunto l’esperto – si convochi il 29 dicembre, non possiamo perdere due mesi. In Italia, anziché partire con i vaccini, pensiamo ai centri primula, all’estetica, sono allibito. Il vaccino deve essere obbligatorio. A San Marino vogliono far pagare le cure a chi non si vaccina, lo ritengo giustissimo”.

Per Clerici, la “terza ondata è molto probabile, gennaio e febbraio saranno i mesi più duri”. Secondo uno studio, il Sars cov 2 cambia per sfuggire alle difese immunitarie. “Abbiamo comparato la sequenza di 15mila diversi isolati di coronavirus e abbiamo visto che il virus muta, anche se molto poco – ha affermato Clerici- le mutazioni viste in questi primi 8-9 mesi non hanno alcun impatto clinico. È un’osservazione che desta un po’ di potenziale preoccupazione, ma non ha alcun effetto clinico né per quanto concerne l’epidemia né per quanto concerne i vaccini. Il Sars Cov 2 ha un genoma così grande che è impossibile che muti così tanto. Quello che stiamo cominciando a comprendere è che c’è una base genetica ben definita che determina se la patologia covid sarà piu’ o meno severa. Se i geni che determinano l’infiammazione lavorano troppo il covid sarà piu’ severo. A parità di virus e di infezione, il background genetico determina la severità della malattia”.

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Gennaio e febbraio saranno i mesi piu’ duri: “La quantità di raggi solari che arriva sulla Terra – ha spiegato Clerici – è sufficiente ad uccidere il virus. A gennaio e febbraio, quando nel nostro clima il sole manda pochi raggi sulla Terra, c’è una virulenza del covid più alta. In estate infatti abbiamo avuto un periodo di quiete. È probabilissimo che dopo le festività natalizie ci sia una terza ondata”. E sui tanti virologi apparsi in tv, Clerici afferma: “Moltissimi miei colleghi hanno fatto una figura pessima. Non sono immunologi però, sono virologi o infettivologi. Noi siamo gente molto più seria, appariamo poco”.

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