Il virologo Clementi: "Il decreto anti-Covid di Natale è del tutto necessario"

Il direttore del Laboratorio di Microbiologia e virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano: "Comprendo che le persone siano un po' disorientate dai cambi di passo a breve distanza di tempo".

Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano
Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano
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19 Dicembre 2020 - 16.10


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Il decreto Natale? “E’ tutto necessario, sia chiaro. Ma comprendo che le persone siano un po’ disorientate dai continui cambi di passo a breve distanza di tempo”.
Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente dell’università Vita-Salute, pensa all’alternanza di zona rossa-arancione, prevista per intensificare le restrizioni a ridosso dei giorni di Natale e Capodanno e sorride: “Io sono un debole daltonico, che quindi con i rossi, gli arancioni e i gialli non si trova tanto bene”, ironizza.
Ma al tempo stesso precisa: “Delle misure per provare a mettere in sicurezza la situazione dai rischi delle Festività ci volevano. Perché le cose sul fronte Covid-19 non stanno andando benissimo come si sperava”, ammette.
“Certo non va neanche così male ma ci si aspettava una riduzione più consistente dei contagi, si sperava di mettersi in sicurezza in prospettiva delle vacanze di Natale. Quindi la sostanza del provvedimento la comprendo e, anche se con dolore, la giustifico”.
C’è un dispiacere di fondo, aggiunge l’esperto: “Tutto questo vuol dire che le misure prese prima non erano sufficienti. Forse si è stati un po’ timidi. C’è da dire che è così in tutta Europa. Non è che la situazione italiana sia differente da quella europea, basti guardare alla Francia, all’Austria, alla Germania stessa. Nessuno si sente al sicuro e c’è il timore che ci sia la ripartenza dei contagi proprio nel momento in cui si sta raggiungendo il traguardo di iniziare la vaccinazione”.
“Difficile” vestire i panni dei decisori politici in questa situazione, ammette Clementi. “Ma qualcosa di restrittivo purtroppo andava fatto. Quello che un po’ disorienta è che tutte le volte” il provvedimento a cui si approda “sembra una via di mezzo tra ciò che servirebbe e ciò che per motivi anche un po’ politici, pur comprensibili, si decide. E’ chiaro che le misure anti Covid portano un danno economico. Pensiamo ai ristoratori, ai negozi, che in questo periodo dell’anno di solito hanno incassi notevoli. Il problema però c’è a prescindere: adesso dobbiamo uscire da questa situazione, arrivare al vaccino e affrontare la prossima estate, speriamo, in maniera diversa”.

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