A Report il ricercatore dell'Oms: "Da Ranieri Guerra pressioni per modificare il rapporto sull'Italia"

Nella trasmissione le dichiarazioni di Francesco Zambon che aveva scritto all'Oms: "C'è il rischio di danni catastrofici in termini di indipendenza e trasparenza se una versione della pubblicazione fosse modificata

Sigfrido Ranucci giornalista conduttore di Report
Sigfrido Ranucci giornalista conduttore di Report
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21 Dicembre 2020 - 21.17


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Ora c’è una accusa precisa: “Se ho ricevuto minacce? Mi telefonò Ranieri Guerra e mi disse che era sulla porta del direttore generale e che se non avessi modificato il testo come richiesto, avrebbe detto che c’ero io dietro la puntata di Report che metteva sotto accusa l’Oms. Ma io della puntata di Report di quella sera non sapevo assolutamente niente. E solo, poi guardandola, capii perché: si facevano pesanti accuse sui legami tra Cina, Etiopia e altre cose e c’era anche una parte dedicata al piano pandemico. A Ginevra (sede dell’Oms, ndr) c’era una grandissima apprensione per l’inchiesta e quindi anche Tedros certamente lo sapeva, cosa che ovviamente mi avrebbe messo in una posizione estremamente difficile, potevo essere licenziato in qualsiasi momento”.

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Il ricercatore dell’Oms Europa Francesco Zambon rivela il contenuto della telefonata ricevuta dal direttore generale aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra durante la puntata di Report che andrà in onda questa sera.
Zambon racconta poi al giornalista di Report Giulio Valesini che non cambierebbe di una virgola il contenuto del rapporto nel quale ha definito la gestione italiana della prima ondata della pandemia “improvvisata, caotica e creativa”. E aggiunge: “Io francamente vado molto fiero dei contenuti del rapporto. Volevo che fosse letto dalla gente e non solo da ministri e decisori politici, volevo che fosse letto dalle persone perché potessero essere preparate anche da un punto di vista emotivo”. Quindi in teoria una relazione che doveva salvare letteralmente vite umane? “Sì, questa era la nostra speranza”.
I tentativi di avvertire il direttore generale dell’Oms
l ricercatore dell’Oms Europa Francesco Zambon questa sera racconta a Report del suo tentativo, vano, di avvisare il direttore generale dell’Oms Tedros sui rischi legati alla decisione di ritirare il rapporto sul piano pandemico italiano per la reputazione dell’organizzazione mondiale della sanità.
“‘E’ stata ritirata una pubblicazione dell’Oms (approvata a tutti i livelli, compreso il Chief Scientist) – scriveva Zambon il 28 maggio a Tedros – danneggiando di fatto la credibilità dell’Oms. C’è il rischio di danni catastrofici in termini di indipendenza e trasparenza se una versione ‘censurata’ della pubblicazione fosse modificata’. Parlavo di danno catastrofico reputazionale. Purtroppo credo di non essere andato troppo distante. A quella mail non ho mai ricevuto risposta”, racconta Zambon a Giulio Valesini.
Tornando al fatto che il rapporto di Zambon evidenziava come il piano pandemico italiano non venisse aggiornato di fatto dal 2006, la domanda è: un piano pandemico aggiornato sarebbe servito all’Italia per affrontare meglio il Covid? “Io penso di sì – risponde senza giri di parole Zambon – non è possibile che un piano di 14 anni fa possa essere attuale. Il piano pandemico dell’influenza è la base per prepararsi alle pandemie che sono causate da diversi agenti virali. Peraltro ce ne sono stati diversi che sono stati causati da Coronavirus: la Sars nel 2003, poi la Mers nel 2014-2015 anche quello era un campanello d’allarme, e poi è arrivato questo Coronavirus nel 2019”.
La mail dell’Oms per chiedere di non presentarsi alla procura di Bergamo
“Attualmente ci sono diverse cause legali in tema Covid-19 contro l’Oms e numerose inchieste parlamentari che coinvolgono l’Oms a livello globale. Dobbiamo stare attenti a non creare un precedente. Per questi motivi, vi chiediamo di non presentarvi all’interrogatorio con la Guardia di Finanza”. E’ questo il testo della e-mail che il capo dell’Ufficio legale dell’Oms Europa, ha inviato ai ricercatori convocati della procura di Bergamo nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro. Una mail che questa sera Report mostrerà al pubblico durante la puntata dedicata al mancato aggiornamento del piano pandemico e al ritiro del discusso rapporto dei ricercatori dell’Oms sulla gestione italiana della prima ondata del Covid-19.
Una puntata nel corso della quale il conduttore Sigfrido Ranucci ha mostrato le immagini dell’interno del magazzino del ministero della Salute in cui sono conservati gli antivirali previsti dal piano pandemico del 2006. Dai documenti recuperati dalla Guardia di Finanza, che ha perquisito i locali su ordine della Procura di Bergamo, emergerebbe che in gran parte il principio attivo degli antivirali stoccati nel deposito risulterebbe scaduto.

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