Bassetti: "Ecco perché col freddo in arrivo la terza ondata sarà peggio della seconda"

L'infettivologo del San Martino si dice preoccupato dai virus influenzali e para influenzali, ma non dalla variante inglese di Sars-Cov-2: "Il vaccino funzionerà"

Matteo Bassetti
Matteo Bassetti
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

22 Dicembre 2020 - 12.26


ATF AMP

“A gennaio-febbraio avremo probabilmente una terza ondata di casi Covid, si mischieranno tanti virus diversi: influenza, para-influenzali e coronavirus. Sarà una situazione complicata e bisognerà fare molta attenzione. Mi auguro che il più possibile delle persone si siano vaccinate per l’influenza e per lo pneumococco, questo dovrebbe aiutare molto i più fragili. Poi usare sempre la mascherina e lavarsi le mani”.

Top Right AMP

Lo dice all’Adnkronos Salute l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, sulle conseguenze dell’ondata di freddo polare che arriverà sull’Italia nei prossimi giorni. Per ora, secondo l’ultimo rapporto di Influnet, nella settimana che va dal 7 al 13 dicembre 2020 l’incidenza delle sindromi simil-influenzali “è stabile e sotto la soglia basale con un valore pari a 1,9 casi per mille assistiti”. Nella scorsa stagione in questa settimana il livello di incidenza era pari a 3,5 casi per mille assistiti. Insomma, le mascherine potrebbero avere aiutato anche in questo senso. 
Quanto alla variante inglese Bassetti è sicuro: il vaccino funzionerà. “La mutazione, anche se presente, riguarda una piccola parte del codone virale, quindi una piccola parte del genoma, una piccola parte della proteina ‘Spike’, mentre il vaccino è indirizzato verso una grande proteina Spike: per cui, anche se cambia una minima parte, non cambia la struttura portante. Il vaccino funziona e funzionerà. E anche se ci saranno mutazioni in futuro, si possono modificare i vaccini”.

FloorAD AMP
Exit mobile version