L’epidemiologo: “La variante non è più contagiosa tra i giovani, ma molti giovani non rispettano me norme”

Lo studio del Campus bio-medico di Roma: “Nel Regno Unito si infettano di più i ragazzi ma perché stanno meno attenti”

Massimo Ciccozzi
Massimo Ciccozzi
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23 Dicembre 2020 - 08.46


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Attenzione: è stato fra i primi esperti a studiare le sequenze genetiche di Sars-Cov-2 e a individuare alcune mutazioni del coronavirus. Ma sulla variante rilevata in Gran Bretagna, che avrebbe mostrato una maggior contagiosità fra i giovani, l’epidemiologo Massimo Ciccozzi è estremamente cauto. 

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“Non è ancora dimostrato che la variante sia più contagiosa fra i giovani. Questo virus non guarda l’età. Piuttosto, se si è visto che in Gran Bretagna i giovani si infettano più facilmente, questo vuol dire che sono meno attenti”, spiega Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.

“Insomma, se i ragazzi non usano la mascherina, si riuniscono senza distanziamento specie in luoghi chiusi e non curano l’igiene – insiste Ciccozzi – rischiano di infettarsi, indipendentemente dalla variante. Dunque l’invito a giovani e meno giovani è quello di tenere alta la guardia contro il virus, e questo fino a quando non sarà vaccinata una quota importante di popolazione”. Quando alla campagna di vaccinazione, “certo che farò il vaccino. Lo farò appena sarà il mio turno”.

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