Una variante del virus che non spaventa ma da tenere d’occhio, quella sudafricana.
Questo è ciò che dice il professor Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e esponente del Cts, che promuove i nuovi vaccini anti-Covid, ma avvisa: “La variante sudafricana potrebbe ridurne l’efficacia”.
Ippolito spiega: “Al momento siamo sicuri che i vaccini proteggono efficacemente dalla malattia, soprattutto in forma grave, e non è poco: questo è anche il motivo per il quale è prioritaria la vaccinazione delle persone più esposte alle forme gravi dell’infezione, come gli anziani e le persone con comorbilità, oltre ovviamente agli operatori sanitari. Se e quanto il vaccino protegga anche dall’infezione lo scopriremo monitorando i dati epidemiologici dei prossimi mesi e anni”.
Ma, secondo Ippolito, “la strategia migliore per proteggere le persone dal contagio nel breve termine è quella di adottare le rigorose misure di mitigazione e contenimento che ben conosciamo: evitare gli assembramenti, usare le mascherine, mantenere l’igiene delle mani”.
Anche perché, aggiunge il direttore scientifico dello Spallanzani, “i vaccini sono stati approvati dalle agenzie regolatorie sulla base di indicazioni precise sulle dosi e sui tempi di somministrazione definite a seguito dei trial clinici: se usati in questo modo sappiamo che funzionano, se usati con altri dosaggi o altri tempi di somministrazione non sappiamo che efficacia abbiano”.
“Noi abbiamo riavuto un ‘picchetto’ tra il 30 dicembre e 2 giorni fa… Abbiamo aumentato del 30% il numero dei positivi e questo è l’effetto della grande riapertura e forse di qualche stravizio natalizio”.ha concluso Giuseppe Ippolito.
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