L'allarme della Ue: "Le nuove varianti del Covid vera fonte di preoccupazione"

La nota dell'Unione Europea: "Desta preoccupazione per il suo potenziale impatto sull'efficacia dei vaccini"

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19 Gennaio 2021 - 20.43


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L’emersione di “nuove varianti” del coronavirus Sars-CoV-2 è una “vera fonte di preoccupazione”. 
Lo sottolinea la Commissione Europea, nella comunicazione approvata sul contenimento della pandemia di Covid-19.
Anche se “non ci sono evidenze” che le varianti provochino una malattia “più grave”, le nuove varianti identificate sembrano essere “più trasmissibili” in una misura compresa tra “il 50 e il 70%” in più rispetto alle versioni del coronavirus Sars-CoV-2 circolate durante la prima ondata. Questa maggiore capacità di diffusione dell’agente patogeno rischia di “aumentare la pressione su sistemi sanitari già carichi”. 
Le nuove varianti, sottolinea la Commissione, sono “una probabile causa del cospicuo aumento dei casi in alcuni Stati membri” nelle ultime settimane. L’emergere delle ultime varianti “desta anche preoccupazioni per il suo potenziale impatto sull’efficacia dei vaccini. Allo stato attuale non c’è evidenza che le varianti diminuiscano la protezione offerta da alcuno dei vaccini sul mercato” nell’Ue, cioè Pfizer-BionTech e Moderna, “o in fase III nel trial clinico”.
Tuttavia, rimarca ancora la Commissione, “è importante monitorare la situazione con attenzione e adottare misure per ridurre i tempi di sviluppo necessari se i vaccini dovessero essere modificati. I produttori di vaccini dovrebbero essere pronti a fornire all’Ema i dati che servono per accelerare il processo, in caso di necessità”, conclude. 

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