Galli avverte: "Situazione precaria, la zona gialla non può diventare il poter fare tutto"

L'infettivologo dell'ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, commentando i cambi di colore delle Regioni: "Se facciamo quello che si è fatto prima di Natale ricominciamo da capo"

Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano
Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano
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30 Gennaio 2021 - 10.37


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Bisogna stare attenti perché l’equilibrio è precario: “L’ampliamento della zona gialla nel nostro Paese, che da lunedì riguarderà la maggioranza delle Regioni, “non deve farci dimenticare che siamo in una situazione di assoluta precarietà per quanto riguarda la pandemia, siamo sospesi”. 
E se vogliamo evitare problemi “il cambio di colore non può e non deve essere ‘tana libera tutti’. Stiamo andando meglio, ma non tanto meglio da accantonare la prudenza: serve essere molto cauti”. 
Così Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, commentando i cambi di colore delle Regioni che da lunedì saranno nella maggioranza gialle, ad esclusione di 5 che restano arancioni.
“Siamo in equilibro precario – spiega Galli – ma il problema non è risolto. E se facciamo ciò che abbiamo fatto prima di Natale, siamo di nuovo punto e daccapo. Questo oltre tutto in un contesto internazionale assolutamente preoccupante e nell’emergere di una serie di nuove varianti la cui affermazione potrebbe causare scenari difficili da controllare. Il trend di sicuro contenimento, di mitigazione garantita, di una situazione che ci faccia dire ‘possiamo riprendere a fare tutto’, non ce l’abbiamo ancora”, ha concluso Galli.

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