La campagna di vaccinazione in Italia ha subito un brusco rallentamento dopo il taglio dei rifornimenti delle dosi dei vaccini e Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’ suggerisce una soluzione immediata per risolvere l’intricata situazione.
“Serve subito uno sforzo europeo, chiamando a raccolta tutte le fabbriche in grado di produrre e riconvertendone altre, per avere più dosi possibili dei vaccini di Pfizer e Moderna, di gran lunga i due migliori fin qui per efficacia e sicurezza. Soltanto in questo modo si potrebbe aumentare la velocità della campagna di vaccinazione e chiudere così la partita contro l’insidioso coronavirus SarsCov2”.
“Quando sostengo che serve uno sforzo europeo – prosegue Garattini – voglio dire che deve essere proprio l’Unione Europea a muoversi in questo senso, seguendo l’esempio che l’azienda farmaceutica Sanofi sta percorrendo in Francia, mettendosi a disposizione di Pfizer Biontech per produrre il vaccino americano-tedesco. Peraltro mi spiacerebbe se l’operazione di Sanofi riguardasse solo la Francia, perché, ripeto, è necessario ragionare in ottica europea e quelle dosi non dovrebbero rimanere soltanto Oltralpe, ma rientrare nel computo continentale”.
Poi conclude: “Sarebbe davvero necessario poter contare su una produzione rafforzata, a questo punto, anche perché più attendiamo altre approvazioni e altre produzioni e più crescono le probabilità della circolazione di varianti in grado di sfuggire al vaccino. L’Ema, agenzia europea del farmaco, ha dato il via libera anche al vaccino di Oxford Astrazeneca, che però ricordo, dai dati pubblicati, non avere evidenza di efficacia per chi ha più di 55 anni”.