I dati dell'Iss: "Solo l'1,1% dei morti di Covid ha meno di 50 anni"

L'Istituto superiore di sanità ha analizzato le caratteristiche di 85.418 persone che hanno perso la battaglia contro il Covid, secondo le tre fasi della pandemia.

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31 Gennaio 2021 - 18.42


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Solo l’1,1% dei morti causati dal Covid-19 aveva meno di 50 anni. E due vittime su tre presentavano prima del contagio 3 o più patologie pregresse. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal report Iss dal titolo “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da Sars-Cov2 in Italia”.

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L’Istituto analizza le caratteristiche di 85.418 persone che hanno perso la battaglia contro il Covid, secondo le tre fasi della pandemia.
I numeri del report – Così sono stati studiati i quadri clinici dei deceduti dall’inizio della pandemia fino al 27 gennaio 2021, pandemia caratterizzata dalla prima ondata (marzo-maggio 2020), dalla fase di bassa incidenza (giugno-settembre 2020 ) e dalla seconda ondata (ottobre 2020-gennaio 2021 e ancora in corso). Proprio qui sono emergono 49.274 decessi rilevati, mentre nella prima fase i morti furono 34.278.
La Lombardia è stata la regione più colpita: in totale ha registrato 26.674 vittime, il 31% del totale. Molto staccate Emilia-Romagna (10,9%) e Veneto, che ha fatto registrare 8.721 vittime, il 10,2% dei numeri complessivi.
 Al 27 gennaio 2021, secondo l’Iss sono 941, dei 85.418 totali (1,1%), i pazienti deceduti positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 234 di questi avevano meno di 40 anni (138 uomini e 96 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 52 pazienti di età inferiore a 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri, 147 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 35 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.
L’età media dei pazienti positivi a Sars-Cov2 è 81 anni. Le donne decedute sono 37.295 (43,7%), mentre l’età mediana dei pazienti deceduti positivi a Sars-Cov2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (pazienti deceduti 83 anni – pazienti con infezione 48 anni).
 E ancora: complessivamente 196 pazienti (3,1% del campione) presentavano zero patologie, 772 (12,1%) presentavano una patologia, 1.185 (18,6%) presentavano due patologie e 4.228 (66,3%) presentavano tre o più patologie. Si tratta di un dato ottenuto da 6.381 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche.
 L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente riportata nel campione, seguita da danno renale acuto (24,4%), sovrainfezione (19,6%) e danno miocardico acuto (10,8%).

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