La speranza di Vaia (Spallanzani): "Mi auguro che Sputnik venga autorizzato presto"

Il direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani: "E' normale che il virus continui a variare. Non ci sono elementi che fanno pensare a una minore validità del vaccino"

Vaia
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9 Febbraio 2021 - 09.45


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Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, ha fatto il punto della situazione sul Covid.  “Il Paese è sotto stress: chiusure, aperture, chiusure, vaccini che arrivano e non arrivano e adesso le varianti. Vorrei essere chiaro: è giusto che l’opinione pubblica se ne occupi, non è giusto che venga spaventata”.

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Sulle varianti, lo scienziato dice: “In estate abbiamo avuto la variante spagnola e nessuno si è preoccupato più del dovuto, il dato non è stato enfatizzato. Del resto è del tutto normale, fisiologico, che il virus continui a variare. E finora sappiamo che le varianti non portano un aggravamento della malattia e che allo stato non ci sono elementi che facciano pensare a una minore validità del vaccino”.

E sulla strategia vaccinale, Vaia dice: “In una fase con carenza di vaccini può essere saggio come suggerisce Galli tutelare prima chi non ha nessun anticorpo. Tuttavia l’immunità determinata dal vaccino copre per almeno 9-12 mesi, quindi un periodo maggiore. Il virus Sars-CoV-2 è nuovo e ci tocca sfidarlo con ragionamenti empirici. Chi ha fatto affermazioni assertive tipo è morto oppure il caldo lo distrugge è caduto in clamorosi errori”.

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“In questi tempi insieme alle iniezioni per le dosi di vaccino occorrono iniezioni di fiducia sulla base dei fatti”, dice il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma. E sul vaccino russo Sputnik: “Ha un’efficacia dichiarata superiore al 90%. Mi auguro che le autorità europee e italiane, Ema e Aifa, lo autorizzino quanto prima […] Lo Sputnik, come AstraZeneca, lo conservi in frigorifero”.

Vaia ha poi parlato del vaccino ReiThera. “Il prodotto di ReiThera e Spallanzani ha concluso la fase 1 alla quale hanno partecipato 90 pazienti. I risultati sono stati ottimi con la formazione di anticorpi e linfociti T per oltre il 90% dei soggetti […] Se la sperimentazione proseguirà con risultati soddisfacenti e in tempi rapidi come finora, potrebbe essere in produzione nel mese di settembre”.

 

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