Il genetista Ballabio: "Esistono oltre 30 varianti, per ora tutti i vaccini sono efficaci"

Il direttore dell'Istituto Telethon di Genetica e Medicina: 'Abbiamo esaminato 2mila tamponi, in 957 casi abbiamo decifrato completamente il codice genetico. C'è bisogno di vaccinare in tutto il mondo"

Andrea Ballabio
Andrea Ballabio
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12 Febbraio 2021 - 11.44


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Il genetista Andrea Ballabio, docente di genetica medica alla Federico II e direttore dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem), esorta a vaccinare più velocemente possibile, per far sì che il virus non si modifichi ulteriormente.

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“C’è bisogno di vaccinare in tutto il mondo prima che il virus muti sempre di più. Al Tigem abbiamo già scoperto 31 varianti. Il Tigem lavora insieme all’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno con il supporto della Regione Campania e abbiamo esaminato duemila tamponi, arrivando in 957 casi a decifrare completamente il codice genetico del SarsCov-2”.

La domanda che ci facciamo tutti è: i vaccini studiati per contrastare il Covid-19, saranno ancora efficaci?

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“I vaccini provocano una risposta immunitaria che ha come bersaglio una proteina chiamata ‘spike’, la quale circonda il virus e gli dà la caratteristica forma a corona, proteina che permette al virus di entrare nella cellula ospite – risponde Ballabio – Ebbene, la variante Inglese ha delle mutazioni nella proteina spike. Al momento non sembrano cambiamenti tali da ingannare gli anticorpi. E altrettanto si può dire, ma in base a studi preliminari, per le varianti brasiliana e sudafricana. I virus mutati, insomma, per fortuna assomigliano ancora abbastanza nella proteina spike al virus originario. Tuttavia ci saranno nuove mutazioni, che potrebbero diversificare le varianti fino a renderle resistenti ai vaccini”.

Purtroppo in Europa con la vaccinazioni ci stiamo muovendo meno rapidamente di quanto si sperasse. “Attenzione: non basta vaccinare solo gli europei. Non sarebbe sufficiente. Va immunizzata la popolazione mondiale, altrimenti, se il virus continuasse a circolare per esempio in Africa, prima o poi scatterebbe una mutazione che inganna gli anticorpi e la nostra presunta immunità sparirebbe”, avverte.

 

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