Il Presidente dell’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù ha spiegato che “la mutazione del virus è un fenomeno darwiniano naturale, convergente ad adattare meglio il virus all’ospite. Non significa che una variante sia più pericolosa, se non se ne dimostra l’aumento di contagiosità o virulenza. Queste varianti rendono il virus più contagioso, ma non è detto assolutamente che lo rendano più letale o più virulento”.
Sul funzionamento dei vaccini, Palù ha dichiarato: “Sappiamo che la variante inglese, che circola in maniera significativamente elevata anche sul nostro territorio, è bloccata dagli anticorpi che vengono indotti da tutti i vaccini ad oggi in uso. Se c’è qualche dubbio che per la variante sudafricana o brasiliana ci vogliano titoli anticorpali più alti per proteggere dall’infezione o dalla malattia, sappiamo però che abbiamo la possibilità di monitorarle, e abbiamo la capacità di modulare in tempi rapidissimi i vaccini per adattarli a essere efficaci anche contro queste varianti”.
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